9 aprile 2012 – Quello che va detto

Vorrei tacere in merito alle vicende Lega Nord, Bossi & famiglia ma non ci riesco  perché ciò che si dice in proposito mi offende. 

Günter Grass 

Volevo pubblicare il testo dello scritto di Günter Grass che tanto dibattito ha suscitato nei giorni scorsi per la sua pesante critica allo stato di Israele che minaccerebbe un attacco preventivo all’Iran, ma non lo faccio.
Io stessa – se in seguito lo vorrò – potrò cercare via internet il testo dell’intervento e i commenti.
Ora, se mai qualcuno mi leggesse, finirei nel solito tritatutto della scelta (altrui) di schierarmi di qua o di là, per cui mi schiero da me facendo uso del titolo dello scritto del premio Nobel e lasciando la conoscenza del suo testo ai motori di ricerca. 

Quello che va detto o meglio quello che io voglio dire

La stampa e i vari media parlano dei furti continui che partito e famiglia avrebbero perpetrato all’ombra dell’on. Bossi. Spero che si arrivi al più presto a imputazioni precise e precisamente note, a un processo trasparente e a una sentenza inequivocabile mentre ciò che mi sgomenta in questi giorni è trovarmi a fronte di pagine e pagine di quotidiani che riportano (spettegolano?) turpi particolari sulla vita dei signori protagonisti del nuovo scandalo.
Mi irrita e mi fa male constatare che del pessimo comportamento dei politici si parla solo quando rubano o fanno sfacciatamente sesso, come se i portafogli malamente riempiti e gli indumenti intimi precipitosamente tolti fossero bandiere da sventolare a proprio onore.
Ma questa gente, quale che sia il risultato del processo che poco sopra ho auspicato, ci deruba da anni di dignità e senso della decenza, sia per aver mal governato (e non sono i soli: altri lo hanno fatto, alleati o no con la Lega Nord e non solo ‘a destra’) sia per aver attuato un’operazione culturale devastante.
Si sono scoperti fin dal loro apparire sulla scena politica, hanno fatto del razzismo il loro verbo e gli italiani non trovarono nulla da dire; le pazze bestialità del loro linguaggio sono state (e ancora sono) tollerate quando non sono diventate senso comune e su questo scempio è mancata una significativa protesta.
Ed è l’aver gettato ogni coscienza di appartenenza a una realtà che ci onora in un liquame confuso fatto di ignoranza e identificazione con il peggio della nostra storia che mi fa paura.
Se per assurdo Lega Nord e famiglia Bossi fossero ritrovati innocenti andrebbe tutto a posto?
Torniamo all’appartenenza cui ho fatto cenno sopra: da parte mia intendo il riconoscerci nella Costituzione e in principi che non sono valori cui partecipare con sensibilità (parola che – da quando è stata sovrapposta al ragionamento – mi è diventata odiosa) ma principi in cui riconoscersi sperabilmente assieme ad altri che ne siano consapevoli per cercare di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. 

Una parziale risposta a Giovanna 

Capisco la prostrazione (o meglio l’infinita, sconsolata tristezza che tutto questo produce) ma prova, se ancora ne hai voglia, ad abbandonare la strada che ti indica il verbo ‘combattere’ (anche se metaforico il militarismo è sempre fuorviante).
A suo tempo – quando la Lega è comparsa sulla scena – molti vi hanno trovato il loro linguaggio (e si sono precipitati a fornirsi delle canottiere d’ordinanza e delle cravatte verdi da parata) ma alcuni più o meno sedicenti intellettuali e politici più o meno sedicenti competenti hanno alzato le spalle con derisione.
Mi ricordo quando (doveva essere il 1995) la Lega ha fatto la prima campagna di massa contro i Rom basata su un falso che avevo i mezzi per smascherare andavo da politici, opinionisti ecce cc che mi guardavano come se fossi scema.
Poiché essere scemi agli occhi di costoro è il riconoscimento di una differenza che considero un onore non ho mollato, sapendo che se non fossi stata sola qualche cosa avrei fatto ma, pur soffrendo per la solitudine, almeno non mi faccio schifo quando mi guardo allo specchio (per un altro esempio, prova a cliccare il tag anagrafe nel mio blog).
Così abbiamo lasciato che Lega & compari variamente collocati distraessero l’opinione pubblica con paure artatamente e abilmente indotte e –protetti da quella distrazione – si adoperassero per portarci, insieme a tutta la compagnia berlusconiana, al disastro cui siamo arrivati.
Io non  ho una ricetta per affrontare questa situazione con competenti alternative: quello che so è che non serviranno sinistri strilli….

9 Aprile 2012Permalink