18 maggio 2013 – Videla e il ‘pacchetto sicurezza’

Ieri è morto Jorge Videla leader della giunta militare argentina responsabile del golpe del 24 marzo del 1976

Uno dei primi commenti è stato quello del Premio Nobel per la pace argentino Adolfo Pérez Esquivel, che per anni ha denunciato gli abusi della dittatura: “Ha passato la vita a provocare danni gravissimi, ed ha marchiato la vita del Paese”, ha detto  “La sua morte elimina la presenza fisica, ma non ciò che ha fatto al Paese”.
Subito dopo la leader delle nonne di Plaza de Mayo, Estela de Carlotto, ha dichiarato: “Un essere spregevole ha lasciato questo mondo… Ha rivendicato tutti i suoi delitti e non si è mai pentito dei crimini commessi”.

Non voglio raccontare la storia di Videla né l’elenco dei processi che lo portarono e lo riportarono in  prigione ma la citazione delle parole di Estela de Carlotto mi richiama a uno dei tanti delitti di Videla, la sottrazione dei figli alle madri che li avevano generati e ai padri che forse mai seppero di essere diventati tali.
A quelle madri, poi eliminate, si sono sostituite le nonne, in uno stravolgimento delle generazioni su cui sarebbe necessario riflettere e speriamo lo faccia il papa argentino cui le nonne si sono rivolte per un aiuto a meglio conoscere la famiglie ‘adottive’ dei neonati rapiti in carcere.

Costruire una generazione fedele e succube.
La distruzione dei genitori in quanto tali per contribuire alla costruzione di una generazione fedele al sistema della giunta militare  ha raggiunto in Argentina vertici che, non per quantità ma per qualità, possono assimilarla al nazismo e ai diversi progetti di cancellazione di intere popolazioni.
Ormai purtroppo sappiamo che le dittature fanno scuola (si dice che Hitler si fosse accuratamente documentato sul genocidio armeno prima di procedere a costruire il suo).

Non posso sottrarmi alle mie riflessioni che da cinque anni mi inducono a ritrovare in Videla l’iniziatore di una scuola che ci riguarda.
Una legge del nostro stato, che abbiamo chiamato ‘pacchetto sicurezza’, prevede che ci siano genitori che, per essere privi di permesso di soggiorno, non possono registrare la nascita dei propri figli, riducendoli a un nulla come gli ebrei e i rom nei lager, un numero senza nome che, per i ‘nostri’ bambini non registrati, nessun documento potrà identificare.
Se poi accorgimenti burocratici rendano possibile la registrazione anagrafica, in ossequio a norme internazionali e per una prudente attenzione alla necessità di non irritare qualche italiano cui siano ancora noti i diritti umani (e  fra queste persone attente finora non è possibile annoverare i parlamentari né di questa né della precedente legislatura), poco importa.
Quel che conta è che il virus è entrato in noi, attraverso quelle norme che ci vincolano in quanto italiani e che sono consolidate per ora dalla paura abilmente indotta e dalla politica della Lega che ne è stata l’iniziatrice e non solo.
Oggi possiamo non guardarne i ‘piccoli’ effetti (che potremmo rimuovere ma non lo facciamo). Domani?

A mia futura memoria riporto il link ad alcuni articoli relativi al dittatore argentino

http://www.repubblica.it/esteri/2013/05/17/news/argentina_morto_ex_dittatore_videla-59005963/?ref=HREC1-5

http://www.corriere.it/esteri/13_maggio_17/argentina-morto-dittatore-videla-ergastolo-desaparecidos_ffb1845c-bef2-11e2-be2c-cd1fc1fbfe0c.shtml

http://www.lastampa.it/2013/05/17/esteri/argentina-addio-all-ex-dittatore-videla-dxOXOV3r82tyK89V1fPa6J/pagina.html

18 Maggio 2013Permalink

8 thoughts on “18 maggio 2013 – Videla e il ‘pacchetto sicurezza’

  1. Questo e’ il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che io in realta’ vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si e’ parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!

  2. Molto bello il blog… pero’ aspetto nuovi post, e’ da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbe’, intanto mi sono iscritto ai feed RSS, continuo a seguirvi!

  3. Ho dovuto aggiornare la pagina tre volte per riuscire a leggere l’articolo. Però è valso la pena aspettare, ho trovato le informazioni che cercavo.

  4. Behh io ho appena lasciato un commento sul mio Blog con link a questo post… anche per ringranziare pubblicamente i visitatori del blog… grazie ragazzi!

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