Segue uno schema di racconto con il collegamento ai link che consentono a chi voglia saperne di più la lettura dei vari pezzi nel mio blog che, volta per volta, saranno raggiungibili facendo clic sulla parola [qui]
Il tentativo di inserire le immagini del dépliant non è ben riuscito. Correggerò appena possibile
Il 24 gennaio ho aggiungo come mio commento un articolo uscito sul n. 224 di Ho un sogno
La storia nel mio blog comincia il 26 luglio 2013 quando scopro e segnalo che su un dépliant che informa gli utenti dell’azienda ospedaliera in merito ai vari servizi compare la seguente disinformazione:
Denuncia di nascita
COSA SERVE: documento di identità valido di entrambi i genitori, se stranieri non residenti passaporto o permesso di soggiorno valido
[qui] guida rapida1
E’ evidente che, a norma della Circolare del Ministero dell’interno n. 19 del 7 Agosto 2009, la dizione scelta dall’azienda ospedaliera è improponibile (ma, trattandosi di denunce di nascita agisce su delega del sindaco che di tali atti è responsabile: sciatteria su tutti i fronti!)
Il 28 luglio riporto qualche notizia sulle mie immediate segnalazioni ad esponenti del comune di Udine (sia a livello di giunta che di consiglio)
[qui]
e presento una segnalazione all’azienda ospedaliera il cui testo trascrivo il 4 settembre
[qui]
Il 28 settembre trascrivo la risposta dell’ospedale che si impegna alla correzione del dépliant
[qui]
Il 4 ottobre due amiche scrivono al sindaco e ottengono risposta
[qui]
Da parte mia visito regolarmente la bacheca nell’atrio dell’ospedale, accanto all’ufficio informazioni, per vedere se l’impegno preso dalla Direzione il 28 settembre 2013 viene rispettato o disatteso.
Ieri, 4 gennaio 2014, trovo il dépliant corretto dove la dizione relativa alle denunce di nascita è così modificata:
Denuncia di nascita
COSA SERVE: documento di identità valido di entrambi i genitori
Il nuovo dépliant è datato dicembre 2013.
Un piccolo passo avanti ma non è l’ultima puntata di questa squallida storia: da cinque anni mi impegno per la modifica della norma modificata dall’ineffabile allora ministro Maroni, uno dei coraggiosi lottatori che hanno identificato in alcuni neonati il n emico da combattere e vincere ‘ad maiorem Bossi gloriam’.
Naturalmente, se vengono –come vengono – lasciati fare, prevarranno come prevalgono.
Diceva Nelson Mandela: “Disumanizzare l’altro significa inevitabilmente disumanizzare se stessi”.