8 agosto 2014 – La voce di pace di Samer da Jenin agli USA attraverso Verona – 3

 

2009- 2014 Una storia che non si è interrotta

Ieri ho ricordato che durante l’operazione “piombo fuso” del 2009, a differenza dei suoi amici che dialogavano in una pagina facebook riservata, Samer taceva e Marco era preoccupato.
Sapendolo a studiare nell’Illinois gli scrisse ed ecco la risposta di Samer.

“Ciao Marco. ti ringrazio per la tua solidarietà … La situazione è molto frustrante e mi auguro che possa cambiare, oggi sono stato fortemente turbato: mentre guardavo la televisione, ho visto uno dei miei amici israeliani che aveva partecipato con me al campo per la pace organizzato in Austria fra ragazzi israeliani e palestinesi… il mio amico è ora un soldato israeliano nell’esercito, e mi ha scioccato quando l’ho visto con altri 2 soldati sulla cima di un carro armato mentre lanciava razzi verso Gaza. Non posso credere che uno dei miei amici sia diventato un criminale … Egli non era così … Mi sento come se qualcuno mi avesse pugnalato con un coltello … Come può un amico che ha creduto nella pace diventare oggi un criminale ed essere coinvolto in un massacro, un crimine in cui centinaia di bambini e civili sono stati uccisi? Come, non riesco a capire … al vedere il mio vecchio amico uccidere il mio popolo mi si spezza il cuore … Non ho niente da dire .. Posso solo pregare che questo si possa fermare, è così doloroso per me vedere i miei amici morti e il bombardamento di Gaza, e poi anche vedere i miei vecchi amici di Israele diventare mostri e criminali di guerra … Prego affinché questo si arresti immediatamente”

Successivamente non mancò di rivolgersi anche ai suoi amici che discutevano sulla pagina di facebook.

Cari tutti, palestinesi e israeliani,
sono molto frustrato vedendo quel che accade oggi a Gaza, ma, quando leggo i post su Facebook, sono anche deluso.
In queste discussioni ho letto parole di rabbia e biasimo, giudizi e talvolta  vi ho trovato anche un linguaggio inappropriato. Noi come gruppo, tutti noi. un giorno abbiamo detto che ci impegnavamo per la pace e a vivere con i nostri vicini, Giusto?
Ma cosa accade oggi? Mi rendo conto che entrambe le parti seguono coloro che pensano di risolvere i problemi con la violenza, assassini, stragi e persino sparando missili. In queste discussioni vedo che gli studenti israeliani tentano di giustificare una guerra brutale e sproporzionata e i crimini contro l’umanità che l’esercito del loro paese commette a Gaza.
Allo stesso tempo i Palestinesi considerano quello che gli israeliani fanno al loro popolo e cercano di giustificare il comportamento di Hamas e i missili che vengono lanciati contro il territorio di Israele, atti anche questi di violenza.
Noi sappiamo che queste azioni sono sbagliate e disumane; e allora perché cerchiamo di giustificarle? La mia anima piange quando sento tutto ciò.
Perché cerchiamo di giustificare la violenza quando ci eravamo trovati d’accordo sul fatto che la violenza non ci porterà pace? Perché parliamo come hanno fatto oggi i leader di Hamas o il portavoce dell’esercito israeliano? Perché usiamo il loro linguaggio quando eravamo d’accordo sul fatto  che quelle persone non avrebbero risolto la situazione per noi?
Perché?
Ai miei amici israeliani: l’attacco del vostro esercito a Gaza, che ancora non ha avuto successo, non vi porterà sicurezza.
Pensate di poter cancellare con la forza un partito politico come Hamas che è sostenuto da un milione e mezzo di persone? Se Israele vuole la pace non deve fare tutto questo.
Gli attacchi su Gaza terrorizzano i civili e li caricano di odio e ostilità verso Israele. Quale il risultato di questo attacco? Hamas é ancora là e le persone che vorrebbero attaccare Israele ora sono più numerose di prima. Quando terrorizzate i civili diffondete l’odio fra loro. Oggi Israele minaccia la pace; Israele fa male a se stessa e pianta semi di odio in almeno due future generazioni.
Ai miei amici palestinesi: io so che quando un popolo é sotto attacchi selvaggi e ripugnanti reagisce, e sappiamo che reagire é naturale.
E’ naturale cercare di vendicarsi e procurare danno a coloro che stanno mandando i loro figli a ridurre la nostra vita a qualche cosa di miserabile, a coloro che hanno eletto un governo che dispiega eserciti numerosi per distruggerci ora e in futuro. Bisogna aspettarsi la reazione. Ma ora fermiamoci e poniamoci una domanda. Quale aiuto possono darci i razzi (o i fuochi d’artificio) che Hamas lancia contro Israele? Questi razzi hanno ucciso circa una dozzina di israeliani in cinque anni e non hanno cambiato nulla per noi. Come possono migliorare la situazione? Quei razzi convinceranno gli Israeliani a scegliere un governo più brutale che possa fermare Hamas con la violenza. Ciò significa che gli israeliani eleggeranno un governo più estremista che farà crescere sempre più la disperazione dei Palestinesi.
A entrambe le parti dico: per favore smettete di difendere coloro che credono nella violenza e agiscono secondo questo convincimento, smettete di far sì che le loro azioni sembrino accettabili perché non lo sono. Noi abbiamo un diverso modo di pensare, non dovremmo lasciare che la loro propaganda ci  guidi.
Come persone che da entrambe le parti credono nella pace pensiamo a un modo migliore per reagire alla sofferenza del nostro popolo.
Per esempio che cosa possono fare gli attivisti per la pace da entrambe le parti per fermare tutto questo disastro e questo caos, questa sproporzionata guerra di vendetta e rappresaglia? Tutti noi in questo gruppo dovremmo essere impegnati a discutere e trovare una risposta a questa domanda.
Dovremmo cominciare a pensare a ciò che noi – le persone che credono nella pace- possiamo fare per fermare tutta questa violenza e queste uccisioni..
E’ tempo per tutti noi di riconoscere di nuovo che chi agisce con violenza, non importa a quale parte appartenga, ha torto e da qui cominciare a considerare ciò che siamo in grado di fare.
Pregate per la pace      Samer
Pray for peace, להתפלל לשלום, صلوا من أجل السلام, Pregare per la pace !

 Ho trovato anche il mio commento di allora (ma ci tornerò perché anche oggi ho qualche cosa che desidero dire).
Samer, nello sforzo di capire e di considerare l’altro interlocutore con cui costruire e non nemico da distruggere, ci offre la dimensione  potenziale di Fiori di pace, come originariamente pensato da Confronti. Un’indicazione che ha purtroppo poco ascolto.
Samer, nel quadro di un forte richiamo alla responsabilità personale, conclude con un richiamo alla preghiera e lo scrive in inglese, in ebraico, in arabo e in italiano, riconoscendosi evidentemente in un unico Dio, che non frantuma in linguaggi che vogliono escludersi l’un l’altro
E tanto esclude l’uso politico delle religioni, così devastante e così praticato, oggi e nella nostra storia.

Non solo parole – Una candela

Inoltre Samer volle coinvolgere il campus universitario e la città in cui viveva.
Cos’ la sua iniziativa venne allora fatta conoscere ai suoi amici veronesi

NEL BRACCIO DELLA MORTE
1300 persone sono state uccise –
400 bambini sono stati massacrati a Gaza in 3 settimane
Il 26 gennaio alle ore 19.30 Samer presenterà una riflessione sul conflitto ed inviterà i partecipanti ad accendere una candela per ciascuno dei bambini uccisi. Anche se non  possiamo partecipare di persona chiunque può farlo segnalando la sua solidarietà iscrivendosi all’evento su Facebook accendendo una candela nella propria casa. 

Ricordo che allora accesi anch’io la mia solitaria candela

Non so cosa abbia fatto Samer nel corso di questi cinque anni.
Ma il suo messaggio, che ho pubblicato il 5 agosto scorso, ci dice che il percorso aperto tanti anni fa non si è chiuso.
continua e fa seguito al pezzo precedente del 5 e del 7 agosto


8 Agosto 2014Permalink