7 dicembre 2016 ­ Ho bisogno di fare il punto per pensarci su

Il trucco dell’Italicum

Abbiamo una legge elettorale che non prevede norme per il Senato. Se ben ricordo inizialmente c’erano ma sono state eliminate in corso di lavori prima del voto per il referendum, quindi quando il senato, nel bene e nel male c’era, con i poteri che la Costituzione –in vigore prima e dopo del referendum – gli attribuiva e gli attribuisce.. Ora mi rendo conto che, se votassimo subito, lo faremmo con due leggi: una per la camera e una per il senato (e in questo caso, quale?). Scema io a non  capirlo subito, scema ma non sola.

Mi guardo attorno e mi angoscio

Ieri – ragionando con un’amica della cui competenza e razionalità estranea da opportunismi mi fido –ne ho ottenuto questo schema che condivido:

1 Se si sciolgono le camere tutto resta bloccato.
2 Se si forma nuovo governo bisognerà vedere se il mandato é limitato alle leggi elettorali
3 o, se si intenda traghettare al 2018.
Nel qual caso poterebbe essere completato l’iter di leggi che, approvate alla camera,  si giacciono in varie modalità alla attenzione del senato (sempre che questo senato sia capace di una decisione).

Leggendo questo schema mi rendo conto che nessuno dei punti elencati mi offre ipotesi di speranza … soprattutto se immagino i probabili vincitori di prossime elezioni, vincitori che scaramanticamente non nomino.

Un ricordo del 2013

Oggi facebook mi ha riproposto il ricordo di un mio blog del 2013 in cui facevo memoria del grande Nelson Mandela, un’immagine di persona che mi consente un attimo di distrazione consolatoria dai nanerottoli che oggi occupano la nostra scena. Nelson Mandela era morto due giorni prima la pubblicazione del mio testo di cui riporto il link:

https://diariealtro.it/?p=2830

 

7 Dicembre 2016Permalink