4 ottobre 2011 – Ho ricevuto due comunicazioni

Due notizie connesse

Le due notizie sono connesse: si riferiscono infatti all’articolo della legge 94 del 2009, quella che con un inconsapevole ossimoro, è stata chiamata ‘pacchetto sicurezza’.
Ho commentato più e più volte quella norma (la lettera 9, del comma 22 dell’art.1) che in sostanza impone (modificando il Testo Unico fino a quel momento in vigore) la presentazione del permesso di soggiorno per chi voglia registrare atti di stato civile.
Ora la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di tale richiesta in caso di matrimoni (che ho illustrato nel mio pezzo del 31 luglio, raggiungibile anche da qui)
Per ciò che riguarda le nascite a tanto aveva provveduto una circolare emanata a pochi giorni di distanza dall’approvazione del pacchetto sicurezza, circolare che pure ho illustrato – insieme alle mie riserve di principio – nel mio scritto del 15 marzo.
A questo punto mi sarebbe piaciuto chiedere al genitore sans papier, che mi ha inviato la nota di commento, di illustrarci la sua situazione, ma non l’ho fatto e non lo faccio, perché rispetto la sua probabile paura e non voglio essere causa di un’imprudenza.

Disobbedienze (in)civili

Non contenta di un’incongruenza trovata nello scritto di Repubblica, ho voluto risalire alla fonte e, in un sito governativo che raccoglie rassegna stampa, l’ho trovata in un ineffabile articolo de La Padania, datato 27 luglio “Il carroccio si ribella. No ai matrimoni di comodo”.
Sottotitolo: “Dopo la sentenza della Consulta, la Lega farà ricorso alla ‘disobbedienza’”.
“Mazzatorta duro: “I mostri sindaci non sposeranno mai i clandestini”.
Per la cronaca il duro Mazzatorta è sindaco del Comune di Chiari (Brescia) nonché senatore.
Superato lo sgomento per un sindaco che si rifiuta al suo ruolo di ufficiale di stato civile e non succede nulla – o nulla si sa in merito (e il prefetto che fa?)– trovo un’affermazione sconcertante in un virgolettato che ricopio (sono sempre parole del sullodato senatore): “Noi applicheremo l’articolo 6 della legge Bossi Fini che noi abbiamo introdotto nel 2009 e che prevede che siano richiesti i documenti per tutti i procedimenti amministrativi, compresi quelli di stato civile”.

Un po’ di esegesi

Prima di tutto la cronologia:
La cd. Legge Bossi Fini – o meglio  la legge 30 luglio 2002 n, 189 – precede di ben sette anni il riferimento al 2009, proposto dal sindaco-sen. Mazzatorta.
– E poi va considerata anche la connessione fra numeri buttati là e contenuto delle norme cui dovrebbero riferirsi:
Quel 2009 suggerisce forse una pista interpretativa.
Appartiene infatti al 2009 la legge 94 (più nota come ‘pacchetto sicurezza’)  e la lettera g) del comma 22 dell’art. 1 prevede esattamente ciò che il nostro descrive ma  lo fa a modifica del comma 2 dell’art. 6 del Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” e non all’interno della Bossi Fini, improponibile per sconnessione temporale.
Io ho scelto un’esegesi del pensiero del sen. Mazzatorta che cerca di dare un senso a tutti i numeri. Se qualcuno ha un’interpretazione migliore può proporla alla voce commento.

Quando gli ufficiali di stato civile disobbediscono.

E’ evidente che a fronte di tanta tracotanza la paura di un genitore a dichiararsi tale, se irregolare, è legittima.
Quanti bambini non hanno il certificato di nascita a seguito delle operazioni amministrative della Lega?

E non solo. Anche se –comuni legadipendenti a prescindere—i sindaci, nella loro veste di ufficiali di stato civile, dal 25 luglio celebrano i matrimoni degli irregolari senza chiedere il permesso di soggiorno quante coppie hanno dovuto rinunciare a formalizzare la loro unione nei due anni precedenti quando tale permesso era documento necessario?
Abbiamo notizia di due che hanno parlato (Trento e Catania), quanti hanno rinunciato a sposarsi?
E di questi quanti avrebbero celebrato il matrimonio con rito cattolico concordatario e ora sanno che di loro una gerarchia –spesso loquace oltre il lecito in materia di leggi dello stato – si disinteressa?

4 Ottobre 2011Permalink