24 gennaio 2012 – Nuovo corso

Da qualche anno pensavo di segnalare feste che non fanno parte della nostra tradizione ma che in paesi dove sussiste un pluralismo consolidato dalla storia comune consentono un incontro fra persone o gruppi che reciprocamente si riconoscono non in un evento – che agli uni o agli altri può non appartenere – ma nel clima gioioso che questo può suscitare.
Una rassegna stampa cui sono abbonata da quando è nata (www.adista.it) pubblica ogni anno un calendario che segnala varie feste nel mondo ed eventi storico-politici ritenuti significativi.
Provo a riportare qualche voce, disposta a ricopiarne di più se qualcuno dimostrerà interesse. 

Gennaio 2012
 1  –   Italia 1948 – entra in vigore la Costituzione
 6  –   Natale ortodosso e copto
10 –  1948 Prima assemblea generale delle Nazioni Unite a Londra
27 –  Giornata mondiale in memoria delle vittime dell’Olocausto

 Cittadinanza.

 Apprendo dal Corriere della sera che il vescovo di Bergamo ha firmato nell’ambito dell’iniziativa ‘L’Italia sono anch’io’ per sostenere le due ormai note proposte di legge a iniziativa popolare.
Ringrazio l’amica che mi ha segnalato il relativo articolo, leggibile anche da qui.
Trovo molto interessante che un vescovo si sia comportato in maniera trasparente da cittadini italiano, qual è, senza assumere una diretta funzione magisteriale che pretendesse coinvolgere i cattolici in quanto tali, come era accaduto nel 2005 quando l’allora presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card Ruini, aveva invitato a non votare nel referendum abrogativo della legge sulla fecondazione assistita che i promotori (e anch’io con loro) ritenevano inadeguata.
Naturalmente non sto negando a un prelato il diritto di esprimere il proprio parere in merito a una norma e di comportarsi di conseguenza, cosa che il card Ruini avrebbe potuto fare evitando di intromettersi nei comportamenti elettorali dei cittadini italiani spingendoli all’astensionismo, ovviamente sostenuto dai media ben saldi nelle mani del governo allora in carica.

Chiesa cattolica e potere

Purtroppo in Italia non si è ancora distinto il ruolo di una chiesa dall’esercizio di un potere politico, cadendo in quello che per me è un altro tranello.
Anche se molti mezzi di comunicazione fanno il possibile per confondere i lettori e i telespettatori, all’interno della chiesa cattolica le posizioni su molti problemi sono distinte e diverse: il mondo cattolico non è un monolite.
Spesso però si manifesta – a mio parere – anche per chi si pone su posizioni innovative una presa di distanza dalle istituzioni cui si ritiene di poter supplire con forme (anche in sé dignitose) di organizzazione privata che capita occhieggi ai politici compiacenti che tali scelte appoggiano, ben lieti di farsi supplire.
Così si fa strada l’idea di un privato benefico eventualmente sostenuto da istituzioni ridotte a vacche da mungere in un contesto che non posso considerare estraneo al voto di scambio e la norma, garantita dall’organizzazione della società civile, diventa irrilevante a fronte dello spirito di benevolenza, se non di beneficenza, qua e là sollecitato.

24 Gennaio 2012Permalink