11 aprile 2023 – NEMICI DALLA NASCITA da HO UN SOGNO N. 271

Ci tengo a sottolineare che il piccolo periodico  Ho un sogno, da cui copio il  mio pezzetto , prosegue nel riconoscimento dell’importanza del problema dei minori.
Il n. 271 del marzo di quest’anno, è il n. 5 del XXXI anno 

La Corte penale Internazionale, il tribunale per crimini internazionali che ha sede all’Aia, ha emesso un mandato di arresto contro il presidente della Repubblica di Russia Vladimir Putin quale ““Responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione e di trasferimento illegale di popolazione dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia“. Insieme a lui è stata incriminata la sua responsabile per l’Infanzia Maria Lvova-Belova, per la sistematica deportazione di bambini ucraini delle zone occupate, quasi fossero “bottino di guerra”. Evidentemente l’avviso di un possibile mandato d’arresto è stato considerato efficace minaccia, se già si legge di restituzione di bambini rapiti.
È una notizia che stordisce: il Presidente di uno stato che ha diretta possibilità di influenza sulla sorte del mondo è considerato criminale passibile di arresto per aver sottratto bambini alla loro famiglia, al loro paese, in sostanza alla loro identità che in quella situazione si manifestava ed era riconosciuta.
A tutela di ogni nato l’Italia ha riconosciuto il principio del superiore interesse del minore (art. 3 della Convenzione sui diritti del fanciullo, New York il 20 novembre 1989, ratificata in legge n. 176 /1991). A questo principio si ispira la legge 40/1998 – detta Turco-Napolitano – quando, tra le eccezioni alla presentazione del permesso di soggiorno, indica quella per i genitori non comunitari che si recano in comune a registrare la nascita di un figlio, affinché lo possano fare nella certezza di non doversi segnalare come irregolari di fronte a un ufficiale di stato civile.
Dal 2009 la legge ne prevede invece l’esibizione, suscitando  quella paura che può indurre i genitori irregolari a nascondere il neonato, riducendolo a un essere privo di nome, di famiglia, di identità.
La misura, frutto dell’insipienza politica e della distrazione dell’opinione pubblica, ma anche di scelta, ha avuto un’improvvisa attenzione quando alle “famiglie arcobaleno” è stata limitata la possibilità di registrare in Italia i loro figli, nati e registrati all’estero, come figli di un solo genitore e non nella pienezza della loro, pur riconosciuta, unione civile.
In questo caso non c’è stato silenzio, ma si è affermato con ampio risalto che il diritto di ogni bambino a un’esistenza riconosciuta non può essere inficiato da alcuna “considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale” (art. 2 Convenzione sopra citata).
La situazione italiana – letta in parallelo al crimine riconosciuto al presidente e alla responsabile per l’infanzia  della Federazione russa – ci suggerisce quanto i diritti dei minori siano ancora fragili e manipolabili.
Se chi nasce da “genitori sbagliati” in un “posto sbagliato” viene considerato un pericolo per la società, non possiamo che costruirci un mondo pieno di nemici.

Primo Levi moriva 36 anni fa

Il mio testo, raggiungibile con il link , passa  da una situazione friulana di oggi a
una lontana nel tempo e nello spazio,  ma non nella ferocia del significato ,                  che ho intitolato in un  apposito cap itoletto con foto che ho preso io stessa
Giocattoli vintage a Majdanek 

14 dicembre 2018 – Integrazione precoce a Codroipo, provincia di Udine (diariealtro.it)

E’ vero che la dimensione dei due fenomeni è incommensurabile ma  me li accosta l’indifferenza alla creazione di nati per essere fantasmi da parte della popolazione italiana e, in vista delle elezioni comunali (quelle regionali sono appena trascorse), la paciosa tranquillità  con cui si accetta che lo sportello  del Comune possa farsi  muro per chi, migrante non comunitario irregolare,  si appresti a registrare la nascita di un figlio.
Ne scriverò ancora .e presto
Per il momento mi sento solo di trascrivere una poesia di Primo Levi

Era il 10 dicembre 1984,  Primo Levi sarebbe morto  l’11 aprile 1987
Sono passati  36 anni ma – per me – è come morisse oggi dicendo al cuore che quello che accade è il seme dell’orrore possibile, soprattutto se nessuno se ne vuole accorgere .
Quando il male diventa banale perde le connotazioni che lo vorrebbero altrimenti lontano. Ce lo ha ricordato, forse inutilmente, Hannah Arendt

Non vorrei disturbare l’universo.
Gradirei, se possibile,
sconfinare in silenzio
col passo lieve dei contrabbandieri
o come quando si diserta una festa.
Arrestare senza stridori
lo stantuffo testardo dei polmoni,
e dire al caro cuore,
mediocre musicista senza ritmo:
– Dopo 2,6 miliardi di battute
sarai pur stanco; dunque, grazie e basta -.
Se possibile, come dicevo;
se non fosse di quelli che restano,
dell’opera lasciata monca
(ogni vita è monca),
delle pieghe e piaghe del mondo;
se non fosse dei carichi pendenti,
dei debiti pregressi,
dei precedenti inderogabili impegni.

 

 

11 Aprile 2023Permalink

31 marzo 2023 _ Da La Verità quotidiano indipendente

   Una  pagliacciata  voluta  da  beppe  sala e i suoi amici

   parlamento ue  coi fuorilegge  contro i giudici e il governo

    Assurda  «condanna »  per la mancata registrazione dei figli di coppie gay sancita dalla Cassazione

Un’ingerenza senza alcun fondamento.

                                                                                 

                                                                                            Per oggi basta il titolo, da ricordare

 

 

31 Marzo 2023Permalink

21 marzo 2023 _ Nascono per essere rifiutati dalla crudeltà opportunista rafforzata dal pregiudizio

Mentre Putin rapisce i bambini ucraini non posso dimenticare le mamme di piazza di maggio
Sono casi di enorme impatto emotivo ma non solo.

Oggi Putin è ufficialmente criminale, così dichiarato dalla Corte internazionale dell’Aja.
Non lo prenderanno mai si dice.
Forse ci riusciranno dicono altri.

Io voglio sottolineare ancora che è finalmente riconosciuto da un tribunale internazionale il crimine perpetrato contro bambini.
Aggiungo che è diritto del bambino persona a esistere come tale dal momento in cui nasce e
ha un nome documentato nei registri di stato civile con tutto ciò che ne consegue sul piano sociale e civile
In Italia siamo spettatori innocenti dell’orrore che tanto nega?

Certamente no e per affermarlo non occorre riferirsi a una storia che trabocca di orrori.
Dal 2009 una legge prevede che le persone non comunitarie prive di permesso di soggiorno non possano registrare all’anagrafe i loro figli e figlie nati in Italia,
facendone quindi persone oscurate , fantasmi per legge.

Non è una discriminazione diretta ma subdolamente indiretta .
Fino ad oggi ha fatto poche vittime, forse.

La certezza però di poter farsi beffe di un diritto universale di un nato induce ad allargare le maglie del rifiuto e della vergogna.
Beffardi e impudichi, ora ci misuriamo anche con i figli delle coppie omosessuali

Domani chissà! Chi vorrà servirsi di questo sistema per devastare ancora una volta una civiltà, conquistata ma non sicura, tramite chi nasce da genitori ‘sbagliati’ in un luogo ‘sbagliato’, può farlo contando sull’indifferenza della società civile e sulle beffe parlamentari giocate fra maggioranze e voti di fiducia.

Spero che nelle belle piazze oggi rese coraggiosamente vitali dalle coppie arcobaleno trovino un angolo di viabilità anche i piccoli fantasmi per legge.

Siano il luogo che costringa il parlamento ad azioni di civiltà necessarie subito, senza se e senza ma.

 

Segue  un’immagine tratta da un  volume edito da Feltrinelli
La recensione è raggiungibile con il link che segue

30 aprile 1977: le Madri di Plaza de Mayo (lafeltrinelli.it)

 

 

 

 

 

 

21 Marzo 2023Permalink

9 febbraio 2023 – Le parole per dire

Nel marasma caotico  da cui si hanno informazioni sulle elezioni a  Roma e a Milano  (e non bastasse la vicenda del segretario del Pd)  c’è  un silenzio  agghiacciante sul fatto che nel 2009 passò con voto di fiducia la legge che ,  imponendo la presentazione del permesso di soggiorno al cittadino non comunitario  che si presentasse allo sportello del comune per la registrazione di un atto di stato civile  , poteva bloccarne  la richiesta per una ragionevole paura di proporsi irregolare di fronte a un ufficiale di stato civile.
Nel 2011 la Corte Costituzionale, a tanto interrogata, con sentenza 245 creò le condizioni perché fosse possibile accedere alla registrazione delle pubblicazioni di matrimonio:
Restavano i nati in Italia figli di sans papier che possono essere salvati dalla inesistenza giuridica a norma di circolare 19/2009  che fu ed è – per la complessità dell’informazione per soggetti c he non  conoscono le leggi italiane  – rigorosamente  occultata
Resta quindi ragionevole pensare che l’aver trasformato gli sportelli dei comuni  in muri inaccessibili  per chi sia bloccato dalla paura  possa aver creato persone  non documentate dalla nascita e comunque la misura offende ogni cittadino consapevole di simile barbarie.
Ho  voluto cercare le parole per dire: le ho trovate nei vocabolari. le trascrivo con un grassetto che ho inserito  per rendere  visibile il significato esteso del termine

Razzismo

Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli  Zanichelli 2002

  1. Ideologia che in basa a una arbitraria gerarchia fra le popolazioni umane, attribuisce  superiori qualità biologiche e  culturali a una razza ,  affermando la necessità di conservarla pura e legittimando discriminazioni e persecuzioni nei confronti delle altre razze  considerate inferiori.
  2. (est.)  Atteggiamento di disprezzo e intolleranza verso determinati individui o gruppi basato su pregiudizi sociali radicati.Razzismo > significato – Dizionario italiano De Mauro (internazionale.it)

insieme degli orientamenti e degli atteggiamenti che distinguono razze superiori da razze inferiori e attuano comportamenti che vanno dalla discriminazione sociale, giuridica e istituzionale alla persecuzione e allo sterminio di massa, volti a tutelare la purezza della razza superiore e la sua egemonia sulle razze inferiori | estens., ogni atteggiamento discriminatorio variamente motivato nei confronti di persone diverse per categoria, estrazione sociale, sesso, opinioni religiose o provenienza geografica

razzismo in Vocabolario – Treccani
s. m. [der. di razza, sull’esempio del fr. racisme]. – Ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razze umane biologicamente e storicamente «superiori», destinate al comando, e di altre «inferiori», destinate alla sottomissione, e intesa, con discriminazioni e persecuzioni contro di queste, e persino con il genocidio, a conservare la «purezza» e ad assicurare il predominio assoluto della pretesa razza superiore: il rnazista, la dottrina e la prassi della superiorità razziale ariana e in partic. germanica, elaborata in funzione prevalentemente antisemita; il rdella Repubblica Sudafricana, basato sulla discriminazione razziale sancita a livello legislativo e istituzionale (v. apartheid); il rstatunitense, riguardo a gruppi etnici di colore, o anche a minoranze diverse dalla maggioranza egemone.
Più genericam., complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori: episodî di rcontro gli extracomunitarî.

9 Febbraio 2023Permalink

29 gennaio 2023 _ Non posso fingere di non ascoltare la voce dei senza voce

Il 27 gennaio il presidente Mattarella ha pronunciato un discorso  altissimo  che spero venga conosciuto.
Io mi soffermo solo su alcuni punti, sapendo che può essere  letto integralmente nel sito del Quirinale e che si può trovare integralmente trascritto nel mio blog diariealtro in data 27 gennaio.
Afferma  il Presidente: “La Shoah fu un unicum nella storia dell’uomo, pur segnata da sempre da barbarie, guerre, stragi ed eccidi.
Nessuno Stato aveva mai, come scrisse lo storico tedesco Eberhard Jäckel, «deciso e annunciato, con l’autorità e sotto la responsabilità del proprio leader, di voler uccidere, il più possibile e senza sosta, un determinato gruppo di esseri umani, inclusi gli anziani, le donne, i bambini e i neonati; e mai aveva messo in atto questa decisione con tutti i mezzi possibili al potere statale».”

Quell’unicum però non era nato all’improvviso.
Si era inserito come  un verme strisciante fino a farsi cultura condivisa se non  subita.
E quando Mussolini parlò dal balcone  del municipio di Trieste nel 1938 per annunciare le leggi razziali,  la popolazione era già succube e disposta , per convincimento o per paura, ad accettare che vi fossero cittadini cui venivano tolti i diritti più elementari all’istruzione e alla cura e non solo.

L’arrivo del percorso perverso a quell’unicum che fu la shoah non ci è estraneo  e  la senatrice Cattaneo lo ha ben colto presentando al  Senato una mozione che fu votata all’unanimità e che, votata,  attende le leggi  che diano voce all’esigenza di istituire, anche in questa XIX  Legislatura, un organismo che rappresenti per il nostro Paese la volontà di difendere e sviluppare i diritti umani sia all’interno che al di fuori dei confini nazionali.Nel mio blog l’intervento Cattaneo si può leggere in data 21 Gennaio: “Il senato italiano guarda i diritti umani”

Sempre nel blog il 22 gennaio ho riportato, documentandola, la notizia della approvazione  contemporanea della mozione della Senatrice Segre  che recita Discussione e approvazione della mozione n. 1 sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza 
La stessa senatrice Segre ha immediatamente rilevato la connessione fra le due mozioni.

Potremmo quindi  dirci tranquilli nell’attesa di leggi che diano norma a comportamenti conformi ai principi enunciati nelle mozioni?

Io non sono tranquilla perché la norma che dal 2009 impone la presentazione del permesso di soggiorno per documentare nei registri di stato civile  la nascita di un figlio  in  Italia è tuttora in vigore anche se una circolare interpretativa afferma il contrario.
Mi si dice che la circolare viene regolarmente applicata e che quindi problema non sussiste.
Lo scorso gennaio però ho potuto affermare, in  un pubblico intervento

«… Ad oggi purtroppo  non tutte la anagrafi seguono pedissequamente la citata circolare che stabilisce:  “Per lo svolgimento delle attività riguardanti le dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di filiazione (registro di nascita – dello stato civile) non devono essere esibiti documenti inerenti al soggiorno trattandosi di dichiarazioni rese, anche a tutela del minore, nell’interesse pubblico della certezza delle situazioni di fatto”».

Tanto aveva risposto a una mia richiesta  il  dott. Oliviero Forti. Responsabile politiche migratorie e protezione internazionale  della Caritas Italiana,  consentendomi di riferire le parole che ho trascritto.

Comunque il fatto che vi sia una legge che consente di chiedere ai genitori che si recano in comune a registrare la nascita di un figlio quel documento (il permesso di soggiorno o altro equipollente)  che li mette in condizione di dichiararsi irregolari e perciò suscettibili di espulsione o ammenda pecuniaria, può renderli responsabili – anteverso il nascondimento della piccola spia – della negazione del fondamentale diritto umano ad esistere.

A questo punto non è il genitore a essere solo/a in gioco ma siamo tutti noi,  costretti a destreggiarci nei meandri di una norma che è regola di una minaccia  per dire in buona fede (?) che tutto questo si può accettare.

 

 

29 Gennaio 2023Permalink

20 gennaio 2023 – Una strada per dare corpo ai fantasmi, forse

Copio  nel mio blog, senza trasferirlo su Facebook,  il documento che segue, raggiungibile anche con il link che  come sempre trascrivo.
Lo invierò invece ad alcune persone  con cui in passato avevo  condiviso l’impegno ad azioni per modificare l’infame legge che dal 2009 nega ai figli dei sans papier  la registrazione nei registri di stato civile  con un raggiro di cui ho parlato e scritto mille  volte.
Mi è  chiaro che  chiedere al genitore che si presenti allo sportello del comune a registrare la nascita del figlio la presentazione del permesso di soggiorno è una beffa feroce per chi di quel permesso non disponga
e  mi è altrettanto chiaro  che  ciò induce paura e devastazione della dignità  delle persone a tanto umiliate
e so bene che l’unica strada per giungere a superare  la norma che dal 2009  si fa beffa di un diritto umano riconosciuto può è una nuova legge che ripristini quanto previso in materia dalla legge 40/2008 (cd Turco Napolitano) .
Se ho ben capito la mozione che trascrivo sarebbe stata votata all’unanimità e quindi  proposta per essere tradotta in legge (ho evidenziato in grassetto il testo secondo me pertinente).
Non mi negherò all’impegno (che temo ormai personale o quasi) di sollecitare i parlamentari a tener conto, negli obiettivi che l’istituenda commissione vorrà darsi, della devastazione  che la norma del 2009 produce nella v ita di chi è ridotto a fantasma dalla nascita  e di chi ne è genitore e non può dire “Questa bambina  è mia  figlia”, “Questo bambino è mio figlio”.
So  che da sola non arriverò ad alcun risultato ma non mi nego al dovere di solidarietà  che la Costituzione impone
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Legislatura 19ª – Atto di Sindacato Ispettivo n. 1-00005

 

Atto n. 1-00005 con procedimento abbreviato     Pubblicato il 16 novembre 2022, nella seduta n. 8

CATTANEONAPOLITANOSEGREMONTIPIANORUBBIAMALANMALPEZZIROMEOFLORIDIA Barbara,

RONZULLIPAITAUNTERBERGERDE POLIDE CRISTOFAROPUCCIARELLICRAXIGUIDOLINNATURALE,

MAIORINOTERZI DI SANT’AGATAALFIERIASTORREBASSOBEVILACQUABIANCOFIORECAMUSSOCROATTI,

D’ELIADELRIODURNWALDERFINA,  FLORIDIA  Aurora,
GIACOBBEGIORGISGUIDILOREFICEMAGNIMARTELLANICITAPATTONPIROVANORANDOROSSOMANDO,
SCALFAROTTOSIRONISPAGNOLLIVERDUCCIVERINIZAMBITOZAMPAZULLOMUSOLINOLICHERI Sabrina

Il Senato,

premesso che:

la tutela dei diritti umani rappresenta uno degli elementi fondanti dell’ordinamento nazionale, configurandosi altresì quale patrimonio comune della comunità internazionale e dell’umanità nel suo insieme;

a partire dalla conclusione del secondo conflitto mondiale gli Stati democratici hanno elaborato complessi sistemi istituzionali di tutela e promozione dei diritti, contribuendo a diffondere progressivamente la cultura e la consapevolezza necessarie al loro sviluppo nella complessa società contemporanea, che presenta continuamente nuove sfide sul piano della dignità della persona;

sul piano internazionale ed europeo gli atti e le convenzioni sottoscritti dal nostro Paese sono innumerevoli: su tutti, per quanto concerne gli strumenti giuridicamente non vincolanti, la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, rispetto alla quale molte clausole sono divenute obbligatorie per gli Stati in quanto diritto internazionale consuetudinario; tra gli strumenti vincolanti, la convenzione sul genocidio del 1948, la convenzione sui rifugiati del 1951, i due patti delle Nazioni Unite del 1966 (sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali), la convenzione contro la tortura del 1984; sul piano europeo la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, sul rispetto della quale vigila la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che, ai sensi dell’articolo 6 del Trattato sull’Unione europea, ha il medesimo valore giuridico dei trattati fondativi;

l’articolo 2 della Costituzione italiana recita “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”;

le Camere, costituendo gli organi di rappresentanza dei cittadini, rappresentano il luogo primario in cui tale tutela deve avere piena espressione;

il Senato ha da sempre mostrato particolare sensibilità e attenzione verso il tema dei diritti umani, attraverso la costituzione di Comitati e Commissioni specifici: si ricordano, in tal senso, il Comitato contro la pena di morte istituito nella XIII Legislatura e le Commissioni straordinarie per la tutela e la promozione dei diritti umani nella XIV, XV, XVI, XVII e XVIII Legislatura, che hanno di volta in volta operato attraverso il confronto con rappresentanti di Governo, enti locali e altre istituzioni nazionali, europee e internazionali e il contributo della società civile, di associazioni e organizzazioni non governative;

i temi principali sviluppati nel corso delle Legislature sono stati l’abolizione della pena di morte nel mondo, l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura, la tutela dei diritti del fanciullo, le garanzie per chi si trovi privato delle libertà, la promozione e l’attuazione del diritto di asilo, la lotta alla tratta degli esseri umani, la lotta contro il razzismo, la xenofobia, la discriminazione delle minoranze; la tutela delle persone con disabilità e di quelle anziane; il divieto di mutilazioni genitali femminili e il fenomeno dei matrimoni forzati, a dimostrazione di come tale materia necessiti di un’attività estesa nel tempo, che guardi quanto avviene a livello nazionale e internazionale e che sia altresì trasversale e organica;

nelle ultime Legislature la Commissione per i diritti umani del Senato ha seguito da vicino i tre cicli di revisione periodica universale (UPR) del nostro Paese (nel 2010, 2017 e 2019), una procedura prevista dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite per esaminare la situazione dei diritti umani in tutti i Paesi membri, che si conclude con una serie di raccomandazioni rivolte allo Stato in esame; l’azione svolta dalla Commissione, in tal senso, è stata preziosa in questi anni, mantenendo elevato il monitoraggio e intensa l’attività di indirizzo sui temi della promozione e della tutela dei diritti fondamentali della persona;

rilevata per tutti i suddetti motivi l’esigenza di istituire, anche in questa Legislatura, un organismo che rappresenti per il nostro Paese la volontà di difendere e sviluppare i diritti umani sia all’interno che al di fuori dei confini nazionali,

delibera di istituire una Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, costituita da 20 componenti in ragione della consistenza dei Gruppi stessi. La Commissione elegge tra i suoi membri l’Ufficio di Presidenza composto dal Presidente, da due Vice Presidenti e da due Segretari. La Commissione ha compiti di studio, osservazione e iniziativa, per lo svolgimento dei quali può prendere contatto con istituzioni di altri Paesi e con organismi internazionali; a tal fine, la Commissione può effettuare missioni in Italia o all’estero, in particolare presso Parlamenti stranieri anche, ove necessario, allo scopo di stabilire intese per la promozione dei diritti umani o per favorire altre forme di collaborazione. Per il raggiungimento di queste finalità essa, quando lo ritenga utile, può svolgere procedure informative, ai sensi degli articoli 46, 47 e 48 del Regolamento; formulare proposte e relazioni all’Assemblea, ai sensi dell’articolo 50, comma 1, del Regolamento; votare risoluzioni alla conclusione dell’esame di affari ad essa assegnati, ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento; formulare pareri su disegni di legge e affari deferiti ad altre Commissioni, anche chiedendone la stampa in allegato al documento prodotto dalla Commissione competente, ai sensi dell’articolo 39, comma 4, del Regolamento.

 

 

20 Gennaio 2023Permalink

11 gennaio 2023 – Leggendo le pagine ebraiche

11 Gennaio 2023 – 18 Tevet 5783

Pagine Ebraiche info@paginebraiche.net tramite gmail.mcsv.net

L’INTESA SIGLATA DA MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E UCEI

L’ebraismo italiano e le ferite del passato,  un protocollo per la Memoria

“Promuovere la conoscenza della bimillenaria presenza ebraica in Italia e delle comunità ebraiche, con riferimento alla storia, al pensiero e alla cultura dell’ebraismo italiano dalle sue origini ai tempi d’oggi; promuovere la conoscenza dei luoghi della persecuzione razziale, deportazione e sterminio nel nostro Paese; promuovere la conoscenza degli accadimenti, attraverso testimonianze e fonti documentali relative alla storia del ventennio fascista in Italia, di tutte le vittime del nazifascismo e di coloro che si sono adoperati per salvare vite umane (‘I Giusti tra le Nazioni’); promuovere ogni forma di contrasto alla distorsione, alla banalizzazione, alla minimizzazione e all’abuso della storia e della memoria della Shoah; promuovere i valori del rispetto e della convivenza tra popoli e dell’incontro tra culture e religioni diverse; condividere progetti di ricerca e approfondimento storico e didattico inerenti alla trasmissione della memoria”.

Sono gli obiettivi cui tende la carta d’intenti siglata a Cracovia dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dalla presidente UCEI Noemi Di Segni durante il Viaggio della Memoria istituzionale in svolgimento in Polonia alla presenza della Testimone della Shoah Tatiana Bucci.

La cerimonia della firma alla sinagoga Remuh, cui è intervenuto anche il rabbino capo di Torino Ariel Finzi, è stata l’occasione per parlare di Memoria e di corretta trasmissione alle nuove generazioni. “Per l’Italia e le sue istituzioni l’appello è quello di assumersi le responsabilità per quanto accaduto. La Shoah non è solo qui nei luoghi dello sterminio, perpetrata dai nazisti. È avvenuta anche a casa nostra, nei nostri uffici, dimore, piazze, valli e montagne”, le parole della presidente Di Segni in sinagoga. Parole di condanna rispetto alle responsabilità del fascismo sono arrivate anche dal ministro Valditara. “Quest’anno – il suo ulteriore messaggio agli studenti – ricorrono i 75 anni della Costituzione, è un’occasione per ricordare che la nostra Carta mette davanti a tutto la persona umana, al cui servizio si pone lo Stato. Questo è il nostro faro, che ci deve illuminare la via per impedire che queste tragedie si ripetano”.

Il Viaggio della Memoria è proseguito quest’oggi ad Auschwitz e Birkenau. Con i ragazzi anche l’assessore alle Politiche educative UCEI Livia Ottolenghi e l’assessore alle Politiche giovanili Simone Mortara.

 

L’INTERVENTO DELLA PRESIDENTE UCEI A CRACOVIA

“Shoah, l’Italia e le sue istituzioni  si assumano la responsabilità”

Di seguito l’intervento della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in occasione della firma del Protocollo d’intesa siglato dall’UCEI con il ministero dell’Istruzione:

È un’emozione stare assieme a voi tutti in questo luogo, così significativo. Ogni luogo ha una destinazione d’uso. Case, edifici scolatici, sinagoghe, chiese. A noi sembra normale oggi viverli così, ma non lo è stato per chi si è trovato a dover fuggire, nascondersi, essere rinchiuso, veder dissacrati o svanire i luoghi più cari.

Avraham Shlonski. Poesia. Le mura di casa mia. Le mura di casa mia non sono come una separazione tra me e il mondo. C’è la grazia della crescita che ascolta l’interno. Perché chi ascolta tutto non sente nulla. Solo chi fa tacere il suo rumoroso agire al suono del silenzio, sente tutto e tutti. Le mura della mia casa non sono una separazione tra me e il mondo. Sono il chiudere gli occhi di chi vede una cosa fino in fondo; perché chi vede tutto, non vede più nulla. Solo chi guarda verso l’unico e l’eterno riesce a vedere le cose tutte. Le mura della mia casa non sono una separazione tra me e il mondo. Sono il segreto della rivelazione per dire anche senza parole che chi sta sul portone non si rivolge a nessuno. Solo chi parla con la propria anima parla con tutti.

Allora, cosa divennero i muri delle nostre case nel ‘38? Nel ‘43? Quando fuggimmo, quando ci rinchiusero nei ghetti? Quando eravamo qui nei campi così lontani dalle nostre terre e dalle nostre case. Desidero ringraziare tutti voi per essere qui, noi tutti assieme, ad affrontare un percorso non facile. Avete attraversato in due ore chilometri e chilometri che centinaia di migliaia, anzi milioni di persone, hanno attraversato con i treni, in un viaggio terribile. Un percorso che conoscete sicuramente dai libri di storia e di geografia, che forse inizierete a comprendere meglio in questi due giorni, dopo aver tradotto le pagine del libro in esperienza vissuta. Conoscere – questo il vero viaggio – quanto drammaticamente avvenuto solo pochi decenni fa nel cuore d’Europa. Un viaggio nei luoghi di sterminio e di morte, nei quali si è giunti entro pochi anni dal varo di poche leggi; poche ma esplicite formalizzazioni di quella assolutezza del pregiudizio, da anni propagandato alle masse, ignoranti o indifferenti.

Noemi Di Segni, Presidente UCEI

Mi regalo lo spazio per  un commento
La presidente dellUCEI  ha parlato della assolutezza del pregiudizio
Oggi io leggo quella feroce assolutezza nella memoria tradita, nei conti non fatti con il nostro passato che consentono di accettare  nella tranquillità di una soporifera indifferenza  che in Italia nascano bambini cui viene negata ogni identità perché figli di migranti non comunitari privi di permesso di soggiorno.
Dal 2009 quando è stata approvata con voto di fiducia la legge 94 , che in un caos di argomenti affastellati contiene l’art.1 comma 22 lettera G per  imporre la presentazione del permesso di soggiorno allo sportello del comune dove si registra la nascita dei figli, si sono succeduti 7 governi con le più variegate maggioranze parlamentari
In questo mondo variegato l’infamia negazionista non ha trovato validi oppositori  e i parlamentari indifferenti sono stati ben sostenuti da una società civile pur essa indifferente.
Gli sportelli dei comuni sono divettati muri … oggi per pochi, domani chissà

 

11 Gennaio 2023Permalink

27 dicembre 1947 – Una data intrigante 1

27 dicembre 1947  viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
che  sarebbe entrata in vigore l’1 gennaio 1948

Mi piace ricordare questa data nell’anniversario di solito ignorato.
Qualcuno, ma sempre meno, a volte ricorda il 1 gennaio  1948,
Nella prassi   consolidata della promozione  dell’indifferenza a me sembra di vivere un trasloco di cui si approfitta per buttare le anticagli inutili

Alla fine dell’anno si tirano i conti  e i miei sono decisamente squallidi

Certo ci sono anche notizie buone:
Il Centro pace Ivrea  si dice felice per la prima coppa del mondo palestinese.
Conosco il loro impegno: li avevo incontrati durante il mio soggiorno a Betlemme nel 2003 e non hanno mai  rinunciato alla loro opera di sostegno al popolo palestinese .
Leggo della cittadinanza italiana che il sindaco di Caorle ha consegnato al  medico dott. Florin Nganso  Fenjiep.
L’estate scorsa, mentre stava operando per la stagione estiva al pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro (Udine)un paziente si rifiutò di farsi curare da lui per il colore della sua pelle.
Sono lieta di averlo  come concittadino.

Ma vengo al ‘locale’  dove riesco ancora a muovermi e ad esprimermi.

Leggo, ma non ho partecipato  perché non posso più permettermi di stare in piedi all’aperto, di una manifestazione di donne in nero per le donne dell’Iran,
Leggo del impegno del  Gris  per assicurare le cure dovute anche ai più fragili.
Leggo sulla piccola pubblicazione Ho un Sogno nel numero 270 (e siamo al trentunesimo anno di  attività):

“L’inquinamento mediatico e il rinascere di pulsioni nazionaliste stanno  creando una cognizione distorta dei diritti umani “  e, precisandone le caratteristiche fondanti,  arriva a segnalare quanto accaduto in dicembre in  consiglio  regionale:
Il Consiglio Regionale ha respinto il progetto di legge nazionale  per assicurare a chi nasce in Italia , senza eccezione alcuna, il diritto alla registrazione nei registri di stato civile e ha approvato quello  per innalzare i requisiti richiesti ai lavoratori stranieri in Italia per ottenere il ricongiungimento  familiare”.

Voglio ricordare a me stessa che un gruppo significativo  di associazioni registrate si riconosce sotto l’ombrello protettivo di Rete Dasi, una organizzazione non registrata   ma molto attiva  e,  per quel  che vedo, autorevole.
Fra queste associazioni  che per lungo tempo si erano espresse in favore della registrazione  di ogni nato , secondo il criterio di uguaglianza  che appartiene ai diritti fondamentali , ce ne sono alcune  che ora sembrano risucchiate nel mondo dell’indifferenza silenziosa (o forse silenziata?)
Per essere dal 2008  attenta  allo svolgersi di questa triste storia,  mi chiedo perché un impegno –  che richiede solo di pronunciarsi nel rispetto della Costituzione e segnatamente dell’art.  3, che non richiede  spesa alcuna da nessuna parte –  venga silenziato.
Vedo con preoccupazione  che,  come ogni anno, alcuni sacerdoti e laici loro devoti firmano una Lettera  di Natale in cui, come ogni anno, non c’è parola per i nati in Italia classificati con legge per non esistere. Perché trovare parola per c hi non  c’è?
Mi viene in mente che il Sinodo sulla famiglia del 2015 (che doveva segnalare al papa le criticità dell’istituzione)  evitò di nominare i nati in Italia  cui  la famiglia è negata per legge: i fantasmi non hanno legami.
L’unico che se ne accorse e capì fu il teologo mons. Bruno Forte, vescovo di Chieti e Vasto  che ne scrisse su  Il sole 24 ore.
Ho conservato l’articolo nel mio blog e ne segnalo il link per chi lo volesse leggere.
https://diariealtro.it/?p=3863
Mi permetto di annotare che l’identità fra la politica della Lega (la legge negazionista appartiene al voto di fiducia  imposto  nel 2009 dall’allora ministro Maroni) e la gerarchia cattolica che arriva  ai sacerdoti locali mi suggerisce pensieri poco natalizi.

 

 

 

27 Dicembre 2022Permalink

24 dicembre 2022 – Un neonato al gelo _ abbandonarlo è scelta responsabile!!??

Copio questa notizia da Il Giorno .
A fianco del titolo leggo
Annamaria Lazzari  Cronaca

Milano, bebè lasciato in ospedale: “10 giorni per riconoscerlo. Non resisterebbe al gelo”

La decisione sofferta dei genitori, che ora vivono in una tenda nella stazione di San Donato Il procuratore Cascone: “Scelta responsabile ma resta l’amarezza per la loro situazione”

Se una madre partorisce ha dieci giorni di tempo per effettuare il riconoscimento del neonato. Se non lo fa, il parto diventa in anonimato e si apre automaticamente un procedimento di adottabilità”. A chiarirlo è Ciro Cascone, procuratore capo del Tribunale per i minorenni di Milano, commentando la vicenda di Sabrina.

La ragazza, 23 anni ed originaria di Cagliari, vive sulla strada col compagno Michael, 29 anni. Di fronte agli operatori del Cisom mercoledì notte ha raccontato di aver partorito il 2 dicembre all’ospedale di Melegnano ma nella sua fragilissima condizione non ha potuto tenere con sé il bambino nato prematuro. “Mi hanno dato dieci giorni di tempo per riconoscere mio figlio. Ma come farebbe a sopravvivere con me al gelo?” ha affermato la ragazza, finita a dormire sotto una tenda raffazzonata nella stazione di San Donato.

Un approdo disperato dopo un’odissea che ha portato la coppia prima in Germania (dove il ragazzo faceva il pizzaiolo, prima di perdere il lavoro) e poi ad Amsterdam e a Chiasso. Sono arrivati ad aprile a Milano ma sono privi di documenti. Di dormitorio non ne vogliono sentire parlare per non essere separati. “Abbiamo dormito con meno 19 gradi in Germania, al gelo, riusciremo a resistere a Milano” ha spiegato il compagno.

Sabrina ha problemi di salute. “I genitori in queste condizioni disagiate non sarebbero stati in grado di tenere con sé il bambino e credo che la loro scelta sia stata in qualche maniera la più responsabile. Rimane l’amarezza per la situazione di emarginazione dei giovani genitori. Non sarà purtroppo il primo né l’ultimo caso di ragazzi che si perdono senza che nessuno faccia niente per accompagnarli verso un progetto di vita accettabile” commenta il procuratore.

Milano – La marginalità sociale ha anche il volto giovanissimo di Sabrina. Una lunga odissea l’ha portata dalla natìa Cagliari a una città imprecisata della Germania, poi in Olanda e in Svizzera fino ad arrivare a Milano lo scorso aprile. C’è di più nella sua storia straziante: Sabrina il 2 dicembre è diventata madre. Ha partorito all’ospedale di Melegnano ma nella sua fragilissima condizione non ha potuto tenere con sé il bambino nato prematuro. “Mi hanno dato dieci giorni di tempo per reclamare mio figlio al Tribunale dei Minori. Ma come farebbe a sopravvivere con me al gelo?”, sospira la ragazza 23enne che vive sotto una tenda raffazzonata creata con un ombrello e delle coperte in una banchina esterna nella stazione di San Donato Milanese. “Erano tre anni che non avevo il ciclo, mi sono accorta che ero incinta quando era troppo tardi e non era possibile neppure abortire”.

Il compagno

Non è da sola. Con lei c’è Michael che di anni ne ha 29: “Dormitorio? Non se ne parla. Ci separerebbero. Io non potrei vivere senza di lei e lei da sola soffrirebbe di attacchi di panico e depressione. Abbiamo dormito con meno 19 gradi in Germania, al gelo in strada, riusciremo a resistere a Milano”, assicura con un velo di tristezza sul volto il ragazzo, mentre i volontari Cisom distribuiscono del tè caldo, panettoncini, coperte.

“Il lavoro? Facevo il pizzaiolo in Germania poi dopo il Covid ho perso l’occupazione e non l’ho più ritrovato. Dalla Germania ci hanno dato il foglio di via. Siamo andati ad Amsterdam e poi a Chiasso ma ci hanno cacciato anche da lì e siamo arrivati a Milano. Per un po’ abbiamo dormito in centro e da poche settimane siamo arrivati qui a San Donato Milanese”, racconta Michael. “Non abbiamo i documenti.

Dovremo tornare a Cagliari per rifarli ma non ci possiamo permettere il viaggio andata e ritorno. In Sardegna non vogliamo peraltro tornare a vivere: è un binario morto, non c’è lavoro e nessuno ti dà una mano”.

Sabrina soffre di perdite anomale di sangue dopo il parto e teme di aver contratto un’infezione, per questo le volontarie le danno un kit di igiene e degli assorbenti. Lorenzo Farini Quartara, responsabile dell’attività socio-assistenziale del Cisom Milano, fa di più: organizza un appuntamento alla clinica Mangiagalli per il giorno successivo telefonando a un medico amico anche se è mezzanotte passata. “Vi aspettano per domani, non servono i documenti” dice prima di accomiatarsi. “Ci andremo” promettono Michael e Sabrina. E speriamo che sia davvero così.

Parole mie che scrivo a stento
Non c’è una parola sul diritto del nato a una famiglia
Per i  nati in Italia figli di sans papier  la famiglia non c’è perché possono non essere registrati all’anagrafe, per il piccolo nato a Melegnano la famiglia non c’è perché fa freddo  .
In entrambi i casi la situazione è affrontata senza che emerga un protagonismo del nato sia fantasma, se figlio di non comunitari senza permesso di soggiorno, sia corpo reale ma figlio di coppia con problemi sociali gravi.
Vorrei che qualcuno mi dicesse c he questa notizia è inventata mentre so che l’altra  è vera ma affondata nel silenzio voluto dal disinteresse.

 

 

24 Dicembre 2022Permalink

20 dicembre 2022 – LE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE SEGRE VANNO RESE OPERATIVE

E’ uscito il  n. 270  del periodico  Ho un sogno (reperibile alla libreria CLUF di via Gemona 22) . Vive da 31 anni ed  è l’unica fonte di informazione per alcune notizie ignorate .
Questo numero porta due miei articoli,  Comincio dal primo che non sfugge alla mia costante attenzione ai ‘bambini fantasma’.
Naturalmente in HUS 270 c’è anche molto altro

Era il 6 giugno 2018 e Liliana Segre, che il presidente Mattarella il 19 gennaio aveva nominato senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi metriti nel campo sociale”, si presentava al Senato con il suo primo discorso.
Se qualcuno avesse pensato a una meritatissima onorificenza per una vecchia grande signora si sarebbe sbagliato: il Senato si assicurava la presenza di una donna lucida e attiva, con una forte capacità comunicativa, a molti sgradita, tanto da scatenare minacce e indurre il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza ad assegnarle una scorta. In risposta, la senatrice Segre propose come suo primo atto legislativo l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni d’intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. «Tale Commissione – aveva dichiarato – potrà svolgere una funzione importante: è un segnale che come classe politica rivolgiamo al Paese, un segnale di moralità, ma anche di attenzione democratica verso fenomeni che rischiano di degenerare»..
Dopo un percorso non facile, che la vide sempre presente, il 27 giugno 2022 la senatrice Segre presentò la relazione conclusiva dell’ampio lavoro votato all’unanimità.
Contemporaneamente le Nazioni Unite decidevano di promuovere la Giornata Internazionale contro i discorsi d’odio che si celebrerà ogni 18 giugno.

Non è possibile sintetizzare i temi che emergono da quel documento ricchissimo di riferimenti ma, come Ho un sogno, ne vogliamo segnalare uno connesso al lavoro di informazione che, con i nostri mezzi, abbiamo  sostenuto per anni.
Dal 2009, ci sono bambini che nascono in Italia cui è negata l’iscrizione nei registri di  stato civile, destinati a restare senza identità. Se il Parlamento prenderà atto del documento Segre come uno strumento vivo e operativo quale si propone, non potrà sottrarsi al dovere di cambiare la legge del 2009 riconoscendo che, al momento di registrare la nascita di un figlio in Italia, a nessuno può venir chiesto il permesso di soggiorno. La burocrazia può essere feroce nella sua apparente insignificanza e, nel caso specifico, farsi creatrice di bambini invisibili persino ai coetanei.
Il 13 ottobre 2022, Liliana Segre, Presidente del Senato, lo ha ricordato ancora imponendoci la sua immagine di bambina di otto anni, cacciata da scuola perché ebrea e, infine, “bersaglio d’odio”, identificata con un codice numerico tatuato sul braccio.
«In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su  Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica  nella mia mente perché ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una  sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova  per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!».

Augusta De Piero

Qui aggiungo per eventuali approfondimenti e verifiche

Per conoscere il testo integrale e la presentazione del documento della commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione alla violenza

https://reasonproject.eu/commissione-segre-la-relazione-conclusiva/

Legislatura 18ª – Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza – Resoconto sommario n. 54 del 22/06/2022 (senato.it)

Per conoscere il testo integrale  anche in video del discorso Segre  del 13 ottobre

Senato, il discorso della senatrice a vita Liliana Segre – integrale – YouTube

Il discorso integrale di Liliana Segre: nel tempio della democrazia a 100 anni dalla marcia su Roma (rainews.it)

20 Dicembre 2022Permalink