1 luglio 2016 – Calendario di luglio

.2 luglio 2002 – Entra in vigore il tribunale Penale Internazionale .
.2 luglio 2016 – Strage di Dacca
.2 luglio 2016 –  Morte di Elie Wiesel
.3 luglio 1995 – Morte di Alexander Langer
.4 luglio 1976 –  Dichiarazione dei Diritti dei Popoli del Tribunale Russel
.5 luglio  1963-  Algeria: Indipendenza dalla Francia . Festa nazionale.
.5 luglio 2016  – Fine del mese di Ramadan (anno islamico 1437)
.6 luglio 1415 – Morte sul rogo di Jan Hus
.6 luglio 1967 –  Inizio della guerra civile nigeriana, o  guerra del Biafra
.6 luglio 2016 –  Pubblicazione del rapporto Chilcot
.6 luglio 2016 –  Assassinato a Fermo Emmanuel, nigeriano richiedente asilo
.7 luglio 1535 – Morte di Tommaso Moro
.7 luglio 1960 –  Morti di Reggio Emilia
.8 luglio 1978 – Sandro Pertini Presidente della Repubblica
.9 luglio 2002 – Nasce a Durban l’Unione Africana
.9 luglio 2011  – Indipendenza del Sud Sudan
10 luglio 1940 – Nascita del governo collaborazionista di Vichy
10 luglio 1976  – Nube tossica a Seveso
11 luglio 1979  –Assassinio Ambrosoli –Milano
11 luglio 1995  – Strage di Srebrenica
12 luglio 1973 – Giovanni Franzoni si dimette da abate di San Paolo
13 luglio 1936  – Inizio della guerra civile spagnola
13 luglio 2014  –  Muore Nadine Gordimer, sudafricana, attivista contro
………………………l’apartheid, Nobel per la Letteratura nel 1991
13 luglio  2016 –  Morte di Bernardo Provenzano
14 luglio 1789 –  Parigi – presa della Bastiglia
14 luglio 2015 –  Vienna: accordo sul programma nucleare fra Stati Uniti,
……………………Russia, Francia, Cina,  Gran Bretagna che hanno diritto
……………………di veto all’ONU  + Germania e Iran .
14 luglio 2016 –  Strage di Nizza
15 luglio 2016 –  Tentato colpo di stato in Turchia
17 luglio 1566 –  Morte di Bartolomeo de Las Casas
18 luglio 1546 – Morte di Martin Lutero
19 luglio 1943 – Primo bombardamento anglo-americano su Roma
19 luglio 1992 –  Strage del giudice Borsellino e della scorta
20 luglio 1944 – Attentato militare fallito vs Hitler
20 luglio 1969 – Allunaggio Apollo 11
20 luglio 2001 –  Genova  – Uccisione di Carlo Giuliani durante il G8
20 luglio 2001 – Genova – Assalto alla scuola Diaz durante il G8
21 luglio 2015 –  Strage di Suruc (Turchia)
22 luglio 2011 –  Utoeya – Norvegia. Il neonazista Breivik uccide 76
…………………….. persone.
22 luglio 2016  –  Strage di Monaco
23 luglio 1929  – Il fascismo bandisce l’uso delle parole straniere
23 luglio 2016  –  Strage di Kabul durante manifestazione di Hazara sciiti
24 luglio 2014 –  Gaza – bombardamento e strage scuola Unrwa
24 luglio 1783  –  Nascita di Simon Bolivar
25 luglio 1943 –  Caduta del fascismo – Arresto Mussolini – ………………………Governo Badoglio
25 luglio 1968 –  Paolo VI pubblica l’enciclica Humanae vitae
26 luglio 1960 –   Fine del governo Tambroni
26 luglio 1992  –  Morte di Rita Atria
27 marzo 1993 –  Attentati mafiosi a Milano e Roma – 5 morti
28 luglio 1914 –  L’Austria dichiara guerra alla Serbia
28 luglio 1993 –  Esplodono due autobombe a Milano e una a Roma
29 luglio 1976 –  Tina Anselmi diventa ministro del lavoro
……………………Prima donna in Italia ad assumere un incarico di governo.
29 luglio 1983 –  Omicidio del giudice Rocco Chinnici – Palermo
31 luglio 1941 –  Hermann Göring inizia a pianificare la ‘soluzione finale’

2 Luglio 2016Permalink

27 giugno 2016 – Ho un Sogno racconta un festival

SCUOLA & UMANITÀ

Dialoghi sul mondo che cambia

Come ogni anno a Udine anche nel  2016 il festival dell’associazione vicino/lontano ha assicurato spazio a giovani che, durante il loro normale percorso scolastico, costruiscono attività di relazione con la società civile, facendosi protagonisti di una formazione orientata a ‘Dialoghi sul mondo che cambia’, secondo l’indirizzo proposto dal tema generale del festival. Così il 6 maggio, nel teatro della città, i 1200 rappresentanti degli studenti coinvolti attraverso le opportunità formative offerte dagli istituti di appartenenza hanno fatto conoscere aspetti significativi del loro specifico progetto: “Il piacere della legalità? Mondi a confronto. Legami di responsabilità”. Non si trattava di una festosa evasione da ciò che la didattica prevede per il curriculum proprio di ogni scuola ma della ricerca di confronto con chi mette a disposizione testimonianze esemplari, valori praticati di coerenza, libertà e legalità. Ad esempio l’Istituto Statale di Istruzione Superiore Stringher – che all’interno della propria attività curriculare propone anche un corso di servizi alberghieri – dallo scorso mese di ottobre garantisce una volta la settimana una presenza attiva alla mensa della Caritas dove gli studenti (guidati dal loro insegnante di cucina) si rendono disponibili a contribuire a un progetto di solidarietà per loro professionalmente significativo come in uno stage efficace per quanto inconsueto. Il 6 maggio alla mensa della Caritas sono stati serviti 400 pasti confezionati dalle cuoche della mensa in collaborazione con la classe dello Stringher. La prima serie di pasti è stata offerta ai migranti utenti abituali con menù italiano (a base di pasta) e successivamente (in un simpatico scambio di culture alimentari) 50 rappresentanti dell’incontro in teatro hanno sperimentato un menù tunisino, gustando il cous cous. Nell’intreccio di solidarietà gli alimenti non deperibili erano stati offerti da una ditta distributrice di prodotti alimentari.

La scuola incontra il carcere

A Ho un Sogno, che mai trascura l’attenzione ai problemi del carcere, sembra significativo segnalare, fra le varie attività realizzate e testimoniate da studenti protagonisti, l’esperienza formativa molto speciale, vissuta negli spazi della Casa Circondariale di Udine e organizzata nel quadro dei progetti realizzati dal Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti della provincia di Udine (CPIA). Si tratta di iniziative finalizzate a costruire un ponte fra chi è detenuto e chi è ‘fuori’ e, in un pomeriggio condiviso, guarda a un mondo sconosciuto facendosi partecipe consapevole di una relazione significativa con una diversità con cui potrebbe incontrarsi nel corso del lavoro. Gli studenti, impegnati in un percorso orientato ad assicurare formazione in discipline proprie della psicologia sociale e della sociologia, hanno così l’opportunità di verificarsi con l’esperienza che favorisce il superamento della catena di pregiudizi e di stereotipi, fonte di stigmatizzazione irrimediabile. Ne sono stati protagonisti un gruppo di 12 detenuti e studenti (naturalmente maggiorenni) del Liceo Percoto e del Liceo artistico Sello, impegnati ogni mercoledì pomeriggio, da gennaio a maggio, in incontri, laboratori artistici e gruppi di discussione, focalizzati sull’analisi della parola, dell’immagine e della corporeità. Gli insegnanti coinvolti nell’attività ‘intra moenia’ si dichiarano colpiti dall’efficacia degli incontri in carcere che avvengono in un clima di normale relazione dove gli studenti si sono dimostrati capaci di non identificare coloro con cui interloquiscono con il reato commesso. I detenuti, sia italiani che stranieri, hanno accettato con entusiasmo il confronto con l’esterno arrivando anche a rinunciare all’ora d’aria per assicurarsi questa modalità di partecipazione in cui parlano di sé, della propria reclusione, ma anche delle esperienze di vita che li hanno segnati. Emergono riflessioni sulla responsabilità personale in racconti che possono contribuire a una cultura di prevenzione dell’illegalità. Al teatro Giovanni da Udine un detenuto, a nome dei compagni del corso realizzato in carcere, ha letto una lettera di ringraziamento e ha sottolineato l’importanza degli incontri con i ragazzi per il contributo all’apertura sociale, al superamento del pregiudizio e per aver acceso la speranza di una aspettativa diversa da quella vissuta nell’ambito della privazione della libertà. Anche la civica biblioteca si è fatta creatrice di opportunità di conoscenza e relazione con la stipula di una convenzione per prestito di libri, gestito nella casa circondariale dall’associazione Icaro. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato, afferma la Costituzione. Il 6 maggio ne abbiamo intravisto un significato possibile.

NOTA:
Nel numero 244 del bollettino Ho un sogno vedi anche: “25 giugno. Per mettere in discussione un pregiudizio”

27 Giugno 2016Permalink

25 giugno 2016 – Per mettere in discussione un pregiudizio.

IL CELLULARE MIGRANTE (da Ho un sogno n. 244 – giugno 2016) 

Molti saranno rimasti sorpresi nel vedere i profughi tutti con il cellulare in mano, spesso stazionare nelle aree dove è disponibile la connessione wi-fi gratuita. cell_migrante

Per loro lo smartphone è davvero speciale: lo scrigno di una parte della loro vita e uno strumento prezioso per mantenere i contatti con la loro rete sociale, per passare le lunghe ore di attesa, ma anche come supporto ai loro percorsi migratori. Ne è testimonianza il bel reportage di Grey Hutton, sul sito www.vice.com/it/read/cellulari-migranti-cosa-043, dal quale sono tratte le fotografie di questo numero di Ho un sogno.

Ogni giorno nascono sempre più applicazioni utili a facilitare la vita di chi decide di abbandonare il proprio paese. Accanto alle classiche Whatsapp, Facebook, e GoogleMaps, utili a pianificare più il viaggio, a mantenere contatti con la propria famiglia e amici e a scambiare informazioni generiche, operatori umanitari e sviluppatori informatici collaborano per creare app utili a superare l’emergenza e a sostenere i migranti nella ricerca di un alloggio, di beni di prima necessità, a fornire loro informazioni dettagliate di qualsiasi genere relative ai territori e molto altro ancora.

Queste le principali applicazioni:

Refugees Welcome sul modello di AirBnB mette in contatto chi cerca una sistemazione temporanea con chi la offre.

Welcome to Dresden fornisce ai rifugiati dettagliate informazioni sanitarie e locali del circondario di Dresda.

Refugee Aid App fornisce informazioni ai rifugiati su cibo, alloggio e cure mediche in base al loro posizionamento.

Creative Associates International è un programma di apprendimento online per i bambini rifugiati siriani, sviluppato completamente su Cloud.

What3Words sulla base di 3 parole localizza indirizzi che sarebbero altrimenti impossibili da trovare.

Trace the Face, della Croce Rossa, permette l’identificazione di persone smarrite durante il viaggio grazie alla pubblicazione delle loro foto.

Hug-Tap to donate facilita le donazioni ad associazioni che aiutano migranti o richiedenti asilo.

BREVE NOTA Segnalo in particolare la possibilità di raggiungere il sito www.vice.com/it/read/cellulari-migranti-cosa-043

e ricordo che tutte le applicazioni segnalate sono raggiungibili via internet

Chi a Udine volesse trovare Ho un sogno in forma cartacea può andare alla Libreria CLUF, Via Gemona 22.

25 Giugno 2016Permalink

23 giugno 2016 – Ancora una volta bambini disprezzati fino all’invisibilità.

Copio da  La Repubblica di oggi

Il diritto dei bambini

Dopo lo stralcio della norma sulla stepchild adoption voluto dal Parlamento, la Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimità dell’adozione di una bambina da parte della compagna della madre biologica di MICHELA MARZANO

Non poteva che andare a finire così. Dopo lo stralcio della norma sulla stepchild adoption voluto dal Parlamento, la Corte di Cassazione, in nome del «preminente interesse dei minori», ha riconosciuto la legittimità dell’adozione di una bambina da parte della compagna della madre biologica. Era evidente. Era logico.

 Era l’unica cosa che si potesse fare non solo dal punto di vista del diritto, ma anche da quello dell’etica per correggere una grande ingiustizia e cercare, così, di «riparare (almeno parzialmente) il mondo». In nome di cosa il legislatore ha potuto anche solo immaginare di non dare ai bambini che vivono con due donne o con due uomini gli stessi diritti che ha un bambino che vive con un uomo e una donna?

Quando ci si preoccupa del bene dei più piccoli, tutti gli argomenti utilizzati in Parlamento per arrivare allo stralcio della stepchild adoption finiscono con l’apparire futili e inconsistenti. Inutile cercare di stravolgere il dibattito insistendo sull’ipotetica legittimazione della pratica della gestazione per altri quando si parla di bambini che già esistono. Inutile invocare la “naturale fecondità” dell’incontro tra un uomo e una donna quando è ormai noto che la “fecondità” di una coppia è soprattutto simbolica. Inutile anche insistere sul fatto che madre e padre sarebbero sempre e solo i genitori biologici quando, come sappiamo bene, un conto è mettere al mondo un figlio, altro conto è accudirlo, coccolarlo e accompagnarlo nella crescita, insegnandogli a “tenersi su” da solo come spiega il pedopsichiatra D. W. Winnicott.

I bambini e le bambine di cui si occupa la magistratura ormai da anni sono d’altronde bimbi e bimbe che già fanno parte di una famiglia, già vivono e già crescono circondati dall’affetto di due mamme o di due papà. Uguali in tutto e per tutto agli altri bimbi. Solo che, a differenza di chi vive e cresce circondato dall’affetto di un padre e di una madre, i figli delle coppie omogenitoriali, per il legislatore, sono trasparenti. E allora c’è stato bisogno dei giudici per ricordare a tutti quella che dovrebbe essere un’evidenza: è per il bene dei bambini, e nel loro preminente interesse, che il compagno o la compagna del padre o della madre biologica dovrebbero poter avere, nei loro confronti, gli stessi diritti e gli stessi doveri dei “genitori naturali”.

Ormai, il “sì” alla stepchild adoption è definitivo. Anche se, forse, l’errore è stato proprio quello di utilizzare un’espressione inglese per designare un semplice legame giuridico, un’adozione speciale, come spiegano i giudici, che non equivale nemmeno a una vera e propria adozione, visto che questi bambini, pur essendo riconosciuti figli dei genitori sociali, non entrano nella linea familiare. Figli e non fratelli, quindi, se per caso nella famiglia, di bambini, ce ne sono anche altri. Figli e non nipoti, purtroppo, che avranno due genitori ma non quattro nonni. Perché poi è sempre così che succede: quando non si nominano in maniera corretta le cose, la quantità di disordine e di sofferenza che ci sono nel mondo può solo aumentare.

E allora è stato facile, per gli integralismi di vario genere, derubricare la questione dell’uguaglianza dei più piccoli a “porta aperta sull’abisso dell’immoralità”, dimenticando che, quando si parla dei bambini, l’unica cosa che è immorale è trascurare il loro benessere. “Un bimbo ha diritto a una mamma e un papà”, continuano a ripetere tutti coloro che hanno contestato le decisioni di alcuni Tribunali e che, oggi, criticano anche la sentenza della Cassazione. Facendo finta di non sapere che il diritto dei bambini è prima di tutto quello di crescere in un ambiente armonioso, in cui maternità e paternità non si riducano a mera genetica e significhino soprattutto capacità di accogliere e di accudire, di amare e di riconoscere.

Ognuno di noi non è solo il risultato di una combinazione di geni, ma anche e soprattutto il frutto di una storia, la conseguenza di un desiderio, il risultato di attese e sogni, speranze e delusioni. Allora è ovvio che non si nasce senza l’incontro del “femminile” e del “maschile”.

Ma è anche ovvio che non si cresce e non si ha accesso alla propria umanità senza il desiderio profondo di chi, diventato padre o madre, cerca di trasmetterci il senso dell’esistenza, riconoscendoci e amandoci  per quello che siamo. Amore e riconoscimento non hanno né sesso né genere. I bambini lo sanno istintivamente e lo sperimentano ogni giorno. Peccato che siano gli adulti a dimenticarlo, chiudendosi talvolta all’interno dei rigidi steccati che impongono gli stereotipi di genere.

Commento e integro

Fin qui l’on Marzano.
Ora integro la  domanda che ho evidenziato in colore rosso, aggiungendone una mia.

In nome di cosa il legislatore ha potuto anche solo immaginare di non dare a bambini nati in Italia, in cui genitori non  hanno il pezzo di carta chiamato permesso di soggiorno il certificato di nascita he ne assicura identità e appartenenza a una famiglia che lo vuole ma non lo può accogliere come suo (anche se tale è) per non essere legalmente disintegrata dall’espulsione?

Così ha voluto il Parlamento italiano nel 2009 (quarto governo Berlusconi, Ministro dell’Interno Maroni) e così si ostina a discriminare anche se la modifica della legge sarebbe a costo zero. Inutilmente ogni anno 80 associazioni (gruppo Convention on the Rights of the Child) chiedono la modifica della legge 94/2009 (art. 1 comma 22 lettera g). Gli italiani e le italiane, anche organizzati in associazioni, chiese e quanto di ‘meglio’ dicono di riuscire  ad esprimere, si associano all’indifferenza delle forze politiche.
Per saperne di più tag anagrafe

23 Giugno 2016Permalink

8 giugno 2016 – Ho spedito una lettera

La legge del contrappasso (di dantesca memoria) mi costringa a pensare alla mia permanenza all’inferno sotto una montagna di appiccicosi francobolli. 

Cari amici
parecchi di voi riceveranno questa lettera in continuità con una serie di analoghe spedizioni cui mi ero dedicata in passato in maniera massiccia,  ripetitiva e, penso, irritante. Alcuni invece sono nuovi a questo tipo di comunicazione che mi impegno a non ripetere se non in maniera più mirata e discreta.
E’ successo però un fatto nuovo che voglio comunicare dato che immagino non avrà conveniente spazio sui media. Il consiglio comunale di Udine ha approvato all’unanimità la mozione che impegna : “Il Sindaco e la Giunta a richiedere alla Commissione 1^ Affari Costituzionali del Senato il completamento dell’iter legislativo di esame del ddl 2092 ai fini della successiva definitiva approvazione da parte del Senato, onde ripristinare la certezza delle situazioni giuridiche riconoscendo ai bambini il diritto ad un nome, all’appartenenza familiare e all’identità.”.
Quando sette anni fa mi resi conto che il cd. pacchetto sicurezza violava il dovere dei Sindaci di riconoscere l’esistenza di tutti i bambini nati nel loro territorio, assicurando a tutti loro il certificato di nascita, ne fui inorridita.
Si era introdotto  – senza che ciò implicasse problemi di risparmio nella spesa – un principio che discriminava e ancora discrimina alla nascita in Italia i figli di stranieri non comunitari amministrativamente irregolari. Era ed è un principio sostanzialmente razzista più leggibile nel contesto culturale delle leggi razziali del 1938 che nella Costituzione della Repubblica.
In un primo momento concentrai la mia attenzione su quei bambini voluti inesistenti, senza identità, senza genitori, senza famiglia. Poi ho sempre più ragionato anche sull’umiliazione inferta appunto ai ‘primi cittadini’.
Quella norma infatti li riduce a podestà con l’illusione (che per alcuni è un oscuro convincimento profondo) di essere una specie di sovrano assoluto con potere di vita e di morte, se non sul piano fisico almeno civile.
Forte sostegno a costoro sono i sondaggi, adoperati come garanzia per una politica pedissequamente al seguito di cifre, viste ma non ‘lette’, in sostanza una politica ‘senza qualità’.
Purtroppo ho dovuto constatare l’indifferenza ai nuovi nati che la legge vuole invisibili anche nei programmi (almeno a quelli a me noti) proposti in occasione delle recenti elezioni comunali. Così la mozione del comune di Udine, che potete leggere in allegato, è stata per me una consolante sorpresa in un clima di mortificazione che dura ormai da sette anni
Cordialmente
augusta

PS: per altri aspetti ne ho scritto ieri nel mio blog, Non voglio abusare del vostro tempo, ma, se qualcuno fosse curioso, https://diariealtro.it/?p=4424

8 Giugno 2016Permalink

7 giugno 2016 – Il comune di Udine non vuole occultare neonati

E’ accaduta una novità che ho subito segnalato su facebook perché ritengo che vada ad onore del comune in cui abito: la mozione del consiglio comunale che impegna il Sindaco e la Giunta a «ripristinare la certezza delle situazioni giuridiche riconoscendo ai bambini il diritto ad un nome, all’appartenenza familiare e all’identità» è stata votata all’unanimità. Di seguito ne propongo una sintesi e il link per leggerla integralmente

La mozione 48 in sintesi

Il 31 maggio il Consiglio comunale di Udine ha approvato all’unanimità la mozione n. 48 “Registrazione anagrafica dei bambini stranieri nati in Italia da genitori non regolarmente soggiornanti”, prima firmataria la consigliera comunale Chiara Gallo. La mozione sostanzialmente impegna il Sindaco e la Giunta a «ripristinare la certezza delle situazioni giuridiche riconoscendo ai bambini il diritto ad un nome, all’appartenenza familiare e all’identità». Come più volte ho scritto tale certezza (mai precedentemente messa in discussione) era stata devastata dal cd ‘pacchetto sicurezza’ nel 2009 (legge 94, art. 1 comma 22 lettera 9) che prevede la presentazione del permesso di soggiorno per richiedere la registrazione delle dichiarazione di nascita dei propri figli. E’ chiaro che ciò costituisce un ostacolo che la legge crea contro il diritto fondamentale di ogni nuovo nato ad esistere e determinando  uno stato di paura nel genitore che ove dicesse “io sono padre/madre di questo nato” si esporrebbe alle ritorsioni anche drammatiche conseguenti l’evidenza della sua situazione di irregolare. Così, come testimonia il gruppo Convention on the Rights of the Child (coordinato da Save the Children),  ci sono ‘bambini invisibili’, privi di ogni identità. La mozione è composta di due parti, la prima concerne il testo che era stato presentato – e mai discusso – il 19 maggio 2015 e chiedeva l’impegno del Sindaco e della Giunta a sollecitare la calendarizzazione delle proposte di legge allora all’attenzione del Parlamento finalizzate appunto ad assicurare il certificato di nascita ad ogni nuovo nato. Il 31 maggio 2016 il testo della mozione è stato aggiornato in considerazione del fatto che il principio affermato nelle proposte del 2013 e del 2014 è ora all’attenzione della commissione Affari Costituzionali del Senato come comma 3 dell’art.2 di una legge  già approvata dalla camera. (Chi volesse prenderne visione può inserire in un motore di ricerca la dizione Senato 2092) Opportunamente, nel clima di disinformazione che caratterizza questo problema, la mozione evidenzia «che quando si parla di “cittadinanza” per questi bambini non ci riferisce a quella che si acquisirebbe ius soli, fattispecie ad oggi non prevista dal nostro ordinamento, ma a quella che discende dai loro genitori alla quale anche oggi avrebbero diritto» Se il Parlamento accoglierà la raccomandazione del Consiglio Comunale di Udine (cui speriamo altri comuni si associno) assicurerà – insieme al rispetto di un diritto primario di ogni nuovo nato in Italia – la dignità dei sindaci oggi violata da una norma che limita il loro dovere assoluto alla registrazione delle nascite sul loro territorio.

Chi volesse leggere integralmente il testo della mozione può farlo dal sito

http://www.centrobalducci.org/easyne2/LYT.aspx?Code=BALD&IDLYT=359&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2710

Speranze e ricordi

Se altri comuni imitassero … se ne prendessero atto associazioni di donne facendo mente locale almeno alle madri cui non è consentito dichiararsi tali nel comune in cui pur vivono, se ne prendessero atto organizzazioni del mondo della scuola che, se i figli dei sans papier potessero andare alla scuola dell’infanzia ne avrebbero vantaggio nel lavoro di ‘alfabetizzazione’ e –alla conclusione dell’obbligo – non abbandonerebbero ragazzini al nulla della iscrizione con permesso di soggiorno del genitore, se le chiese cristiane (sia cattolica che protestanti) quando proclamano generosità e solidarietà e persino giustizia si ricordassero che sono –data l’ostentata autorevolezza – complici di chi vuole nuovi nati occultati e senza nome  … se … ma….

Voglio però ricordare che quando la legge nota come pacchetto sicurezza fu presentata al parlamento era prevista l’abrogazione dell’articolo che, presente nelle norme già in vigore, recitava: «L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano».

Se ne fosse stata realizzata la cancellazione sarebbe stato negato il principio del segreto professionale fondante la deontologia medica che impegna il medico a: “mantenere il segreto su tutto ciò di cui è a conoscenza in ragione della propria attività professionale”. … e precisa ancora che “la violazione del segreto professionale assume maggiore gravità quando ne possa derivare … nocumento per la persona assistita o per altri”. Ricordo la reazione allora fortissima degli ordini professionali, da noi pubblicizzata dalla componente locale della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, e voglio citare quanto scrisse l’allora Presidente provinciale dell’Ordine dei medici di Udine in un comunicato pubblicato anche dai media locali: «Qualora dovessero passare i provvedimenti annunciati dal governo, i medici dovranno rifiutarsi di denunciare i pazienti immigrati irregolari, esercitando l’obiezione di coscienza per non venir meno ai principi etici e deontologici della loro professione».

Purtroppo, anche per l’indifferenza della società che si definisce civile, restò in legge la condanna per i neonati, ultimo resto di un progetto che si era proposto di usare anche la debolezza del malato, dell’infartuato, del ferito per farne forza di chi lo volesse distruggere.

Ora per esibire la propria ostentata brutalità dispone dei più deboli, dei neonati condannati a vita a non esistere

Perciò  solo alla politica – che non si umili alla ricerca di consenso fondato sul numero di chi si associ alla volontà devastatrice o pigramente ne taccia – è dato essere parola autorevole e alta per affermare un principio che ne proclami l’onore nel farsi voce di chi nasce sul nostro territorio, chiunque sia, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 3 Costituzione).

7 Giugno 2016Permalink

5 giugno 2016 – Ecumenicamente nemica, dal Mediterraneo al Baltico

Copio da facebook e poi vado alla fonte (The Baltic Times)

La chiesa evangelica luterana in Lettonia ha abolito l’ordinazione delle donne al ministero pastorale in atto dal 1975 e sospesa dal 1993, in seguito all’elezione dell’arcivescovo Jānis Vanags, contrario “personalmente”. Il Sinodo ha reso norma della chiesa l’opinione dell’arcivescovo con il 77% di favorevoli. Si tratta di una decisione senza precedenti.

Questa sera, se volete pregare per qualcuno e non sapete per chi, pregate per la sofferenza inferta alle donne con vocazione pastorale di questa chiesa e per tutta la chiesa che si è privata dei doni che Dio le ha dato attraverso queste donne.

Nella “Ballata del carcere di Reading” Oscar Wilde scrive riguardo la pratica di gettare calce viva sul cadavere di un condannato a morte (cito a memoria): “…perché l’uomo non accetta che Dio faccia nascere una rosa dal cuore di un assassino”. Nel caso della Lettonia si potrebbe parafrasare: “…perché l’uomo non accetta che Dio faccia proclamare la sua Parola dalla bocca di una donna”. E allora gliela chiude!

(Notizia pubblicata da Peter Ciaccio)

Latvian Lutheran church officially bans women’s ordination
(
2016-06-04 BNS/TBT Staff/RIGA)

The Synod, the highest governing body of the Evangelical Lutheran Church of Latvia (ELCL) meeting every three years, on Friday amended the church rules, officially establishing that only men can seek ordination as priests.

According to BNS sources, the Synod approved amendments with 77 per cent of votes, only slightly above the 75 per cent threshold for such important decision.

The church rules used to say that “anyone who according to the regulations set by the ELCL is called by God and trained for ministry can seek ordination” but now they have been amended and state that “any male candidate, who according to the regulations set by the ELCL is called by God and trained for the ministry, can seek ordination.”

The Evangelical Lutheran Church of Latvia, however, has not been ordaining women for years already, and the adoption of the amendments will not change the existing situation.

The Latvian Evangelical Lutheran Church Abroad, which functions outside Latvia, has been ordaining women as priests and criticised the proposed amendments to the ELCL rules that would exclude women from church offices

Commenti – (Ho registrato i ‘mi piace’ alle 6 a.m.)

Walt Longmire · West Laramie, Wyoming Great news! (4 ‘mi piace’)

Rob Harrison   a step in the right direction (n. 1 ‘mi piace’)

R Daniel Carlson · Birmingham (Alabama) Good to hear! (1 mi piace)

FONTE:
http://m.baltictimes.com/article/jcms/id/136850/#.V1MwJAvzN3M.twitter

 

 

5 Giugno 2016Permalink

4 giugno 2016 – Ieri è morto Muhammad Ali

Non avrei mai pensato di far notizia su un pugile ma quando ho saputo della morte di Muhammad Ali mi sono ricordata di un uomo che non è andato ad ammazzare inMandela e Muhammad Ali Vietnam e, malato, ha portato la fiaccola olimpica fino ad accendere la fiamma. Così ho copiato una sua breve dichiarazione a proposito del Vietnam e alcune citazioni pensando agli autoctoni che lasciano che il mare anneghi quelli che vorrebbero eliminare e non sanno nemmeno affermare che tutti i nati hanno diritto a un nome, anche in Italia.

«La mia coscienza non mi permette di andare a sparare a mio fratello o a qualche altra persona con la pelle più scura, o a gente povera e affamata nel fango per la grande e potente America. E sparargli per cosa? Non mi hanno mai chiamato ‘negro’ non mi hanno mai linciato, non mi hanno mai attaccato con i cani, non mi hanno mai privato della mia nazionalità, stuprato o ucciso mia madre e mio padre. Sparargli per cosa? Come posso sparare a quelle povere persone? Allora portatemi in galera».

Cassius Clay è un nome da schiavo. Io sono Muhammad Ali, un nome libero»

Roma – Non solo una leggenda del pugilato, ma un uomo dotato di grande sensibilità, carismatico, impegnato nella lotta per i diritti civili e nelle battaglie sociali in favore della comunità afroamericana. Ecco le frasi più celebri di Muhammad Ali.

«Cassius Clay è un nome da schiavo. Io non l’ho scelto e non lo voglio. Io sono Muhammad Ali, un nome libero. Vuol dire amato da Dio. Voglio che la gente lo usi quando mi parla e parla di me». 1964

«Vola come una farfalla, pungi come un’ape. Combatti ragazzo, combatti». 1964, prima del match con Sonny Liston.

«Sono il re del mondo, sono carino, sono cattivo. Ho scosso il mondo, ho scosso il mondo, ho scosso il mondo!». 1964 dopo aver sconfitto Sonny Liston.

«È difficile essere umili quando si è grandi come me».

«Non ho mai litigato con questi Vietcong. I veri nemici della mia gente sono qui». 1966, sul perché si fosse rifiutato di arruolarsi nell’esercito americano e combattere in Vietnam.

«Ho già festeggiato, ho pregato Allah».
1971, dopo che la sua condanna per renitenza alla leva era stata annullata dalla Corte suprema.

«L’ho detto a tutti quelli che mi criticano che sono il più grande di tutti i tempi…. Non datemi perdente fino a che non ho 50 anni»
1974, dopo aver sconfitto George Foreman nel celebre match a Kinshasa.

«Tutto quello che posso fare è combattere per la verità e la giustizia. Non posso salvare nessuno. Lui è un personaggio di fantasia».
Alla presentazione del fumetto in cui Muhammad Ali sconfigge Superman.

«La gente dice che parlo lentamente oggi. Sai che sorpresa. Mi sono beccato 29.000 pugni in faccia. Ma ho guadagnato 57 milioni di dollari e ne ho risparmiati la metà. Di pugni forti ne ho presi pochi. Sai quante persone di colore vengono uccise al giorno d’oggi da colpi di pistola o da coltellate senza incassare una lira. Magari parlo lentamente, ma la mia testa è a posto».
1984, a Seattle.

«Le mie sofferenze fisiche sono state ripagate da quello che sono riuscito ad ottenere nella vita. Un uomo che non è coraggioso abbastanza da assumersi dei rischi, non otterrà mai niente».
1984, Houston.

fonte:

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2016/06/04/ASoxlxyC-cassius_schiavo_muhammad.shtml

4 Giugno 2016Permalink

1 giugno 2016 – Calendario di giugno

.2 giugno           – Festa della Repubblica
.2 giugno 2016  – Il parlamento tedesco riconosce il genocidio armeno
.3 giugno 1963  – Muore Giovanni XXIII
.3 giugno 2016  – Muore il pugile Cassius Clay – Muhammad Ali
.3 giugno 2016  – Corleone – La processione del santo locale si inchina alla
……………………….casa di  Salvatore Riina.
.4 giugno 1989  – Strage di piazza Tienanmen.
.5 giugno           – Giornata mondiale in difesa dell’ambiente
.5 giugno 2016  – Italia – Primo turno elezioni numerosi comuni
.6 giugno 2015  – Visita papa Francesco a Sarajevo
.6 giugno 2016  – Inizio Ramadan 1437
.7 giugno 1929  –  Il Vaticano pubblica la legge fondamentale che ne fa uno stato
……………….    ……sovrano come previsto nel Trattato di febbraio. (Nota 1)
10 giugno 1924 –  Assassinio di Giacomo Matteotti
10 giugno 1940 –   l’Italia dichiara guerra alla Francia e all’Inghilterra
11 giugno 1984 – Morte di Enrico Berlinguer
12 giugno 1964 – Condanna all’ergastolo di Nelson Mandela.
………………………. (L’ergastolo si concluderà l’11 febbraio 1999)
14 giugno 1966 –  Il concilio Vaticano annuncia l’abolizione dell’indice dei libri proibiti
15 giugno 2007 –  Morte di Giuseppe Alberigo
16 giugno 1976 –  Sudafrica: massacro di Soweto
16 giugno 2016 –  Assassinio della deputata laburista Jo Fox
17 giugno 1991 – Fine dell’apartheid in Sudafrica
18 giugno 1982 – Londra: ritrovamento del cadavere di Roberto Calvi
18 giugno 2015 – Papa Francesco promulga l’Enciclica Laudato si’
19 giugno          –  Giornata mondiale del rifugiato
19 giugno1945  –  Nascita di Aung San Suu Kyi
19 giugno 2013 –  Approvata la legge di ratifica della Convenzione di Istanbul (L.27
………..    ……………giugno 2013, n. 77)
20 giugno 1979 –   Nilde Jotti è eletta presidente della Camera dei deputati,
…………………………prima donna  nella storia della Repubblica
22 giugno 1633 –   Galileo è costretto all’abiura
22 giugno 2015 –   Papa Francesco visita il Tempio valdese di Torino
23 giugno 1858 –  Papa Pio IX fa rapire il bambino ebreo Edgardo Mortara
23 giugno 2016 –   Brexit
24 giugno 2013 –  Sentenza processo Ruby.
25 giugno 1946 –  Inizio dei lavori dell’Assemblea Costituente
26 giugno 1967 –  Morte di don Lorenzo Milani
27 giugno 1980 –  Ustica: esplosione del DC9. Muoiono 81 persone
28 giugno 1914 –   Sarajevo Assassinio di Francesco Ferdinando e della
…………………………moglie.
28 giugno 1919 –  Trattato di Versailles. Fine della prima guerra mondiale
29 giugno 1934 –   Germania: notte dei lunghi coltelli (nota 3)
29 giugno 2013 –   Muore Margherita Hack
30 giugno 2005 –   Spagna: il Parlamento riconosce il matrimonio
omossessuale

nota 1 http://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/archivio/documents/rc_seg-st_19290211_patti-lateranensi_it.html

http://www.vatican.va/news_services/press/documentazione/documents/sp_ss_scv/informazione_generale/legge-fondamentale_it.html

nota 2
Il tribunale di Milano condanna in primo grado Silvio Berlusconi a 7 anni e alla interdizione perpetua dai pubblici uffici per il reato di concussione e prostituzione minorile

nota 3
http://www.raistoria.rai.it/articoli/hitler-e-la-notte-dei-lunghi-coltelli/13461/default.aspx

1 Giugno 2016Permalink

29 maggio 2016 – Continuo a non capire

Leggo e riporto il link che consente di esaminare l’intero articolo in calce alla citazione

Barcone affondato, la strage dei bambini: sono annegati in quaranta

E’ il bilancio provvisorio della tragedia di giovedì nel Canale di Sicilia. Sono oltre dodicimila i migranti sbarcati in una settimana, novecento le vittime di ALESSANDRA ZINITI                                                                                   29  maggio 2016

E’ la strage dei bambini. Erano almeno in quaranta su quel barcone affondato nel giro di un’ora giovedì sotto gli occhi delle centinaia di migranti ammassati sull’imbarcazione gemella che, con una fune, trainava nel Canale di Sicilia l’altra che aveva cominciato a imbarcare acqua inabissandosi velocemente.

Sono drammatiche ma concordanti le testimonianze dei superstiti di questo ultimo naufragio raccolte nella notte dagli investigatori delle squadre mobili di Ragusa e Agrigento dove, divisi su diverse navi di soccorso, sono arrivati i superstiti di una tragedia che avrebbe fatto almeno quattrocento morti, quaranta dei quali bambini, molti neonati. In trecento, quelli che avevano pagato di meno ed erano stati fatti entrare nella stiva, sono morti intrappolati senza neanche sapere quello che stava accadendo in superficie. Sono oltre dodicimila i migranti sbarcati in una settimana, novecento le vittime.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/05/29/news/barcone_affondato_la_strage_dei_bambini_sono_annegati_in_quaranta-140845394/?ref=HREA-1

La legge del mare e il suo contrario

Mi chiedo spesso cosa provino coloro che salvano i naufraghi di fronte ai salvati e ai sommersi.

E mi chiedo perché non si voglia prendere atto del fatto che dal 2007 abbiamo una legge che ‘sommerge’ i figli dei sans papier  negando loro il certificato di nascita.
Vedi in questo blog alla voce ‘anagrafe’

29 Maggio 2016Permalink